Da oggi è già stagione dei saldi

Dal 2 al 5 gennaio scattano nelle varie regioni le vendite di fine stagione per liberare i negozi dall’invenduto. Confesercenti chiede una nuova regolamentazione per spostare l’avvio a fine gennaio. 

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saldi estivi

Sempre prima arriva la stagione dei saldi che nel 2019 inizia proprio da oggi, 2 gennaio, e lo sarà entro il prossimo 5 gennaio praticamente in tutte le regioni d’Italia. Saldi sempre più lunghi, visto che in alcune regioni, come la Campania, questi si potranno prolungare fino al 2 aprile, finendo con lo svilire una pratica commerciale legata allo svuotamento dell’invenduto del magazzino.

Da un paio d’anni in qua, quasi tutte le regioni danno il via libera ai saldi subito dopo il cambio d’anno, prima ancora della Befana che tutte le feste porta via e che dovrebbe consentire ai negozianti di fare ancora qualche affaruccio. Ma così non è.

La prima ad aprire ai ribassi è la Basilicata, mentre a NordEst le regioni si sono uniformate ad aprire la stagione dei saldi il 5 gennaio, mentre la durata varia dal 16 febbraio del Trentino Alto al 5 marzo dell’Emilia Romagna per chiudere il 31 marzo di Friuli Venezia Giulia e Veneto.

Come al solito, prima di farsi cogliere dalla sbornia della liquidazione, meglio fare una visita nei giorni precedenti per individuare il prodotto che interessa, annotando il prezzo (o meglio, in epoca di cellulari evoluti, fotografarne il cartellino del prezzo). A saldi iniziati, si può così confrontare che il negoziante non abbia fatto il furbo, proponendo ribassi su prezzi precedentemente ritoccati all’insù, oppure proponendo solo merce di altri assortimenti. Durante i saldi sul cartellino dei prezzi dev’essere indicato in modo chiaro il prezzo precedente, in modo che il consumatore possa rendersi conto dell’effettivo sconto applicato. Attenzione agli sconti esagerati del 50% e oltre al posto di un più coerente 15-30%: ci sono buone possibilità che sia stato ritoccato il prezzo pre-saldo o che si tratti di fondi di magazzino o di capi di qualità e prezzo inferiore a quella visionata in precedenza.

Durante i saldi, l’acquisto con carta di credito o bancomat dev’essere garantito come sempre e senza sovrapprezzi. Quanto al cambio merce: in assenza di difetti e anche se si presenta lo scontrino d’acquisto questo è a discrezione dell’esercente. Qualora il difetto si dovesse presentare dopo l’acquisto, invece, la merce dovrà essere cambiata. In alternativa la si potrà restituire e farsi rimborsare il denaro pagato. Alcuni negozianti offrono un buono, di pari valore, anziché la restituzione dei soldi: accettarlo o meno è a discrezione del cliente. L’importante è riportare la merce entro due mesi dall’acquisto.

Secondo l’Ufficio studi di Confcommercio la stagione dei saldi movimenterà una spesa di circa 5,1 miliardi, con una spesa media a famiglia di 325 euro, circa 140 euro pro capite. Anche se dietro l’angolo c’è il rischio che la stagione si riveli “fredda”, in quanto un sondaggio di Confesercenti commissionato a Swg afferma che un italiano su quattro ha già deciso che non farà spese, mentre la metà parte già con l’intenzione di acquistare e l’ultimo quarto della popolazione valuterà sul momento. Pessimista il Codacons, che prevede una «pesante flessione» sottolineando come la data di partenza delle promozioni al termine delle feste natalizie e di Capodanno sia «assolutamente inadeguata, avendo le famiglie già svuotato i portafogli tra regali e spese alimentari», tant’è che Confesercenti chiede un cambio delle regole e lo spostamento dell’avvio dei saldi a fine gennaio.

Ma, poi, i saldi sono ancora una necessità, visto che tra outlet sempre più diffusi e commercio elettronico le offerte sono ormai cosa di tutti i giorni?

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