Tutelata la birra artigianale

Siglato l’accordo di collaborazione tra l’ispettorato centrale della tutela qualità e repressione frodi del Mipaaft con l’associazione Unionbirrai. 

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birra artigianale

L’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari del Ministero delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, ha firmato un accordo di collaborazione con l’Associazione Unionbirrai, associazione di categoria nazionale dei Piccoli Birrifici Indipendenti Italiani (PBII), i piccoli produttori di “birra artigianale”.

Scopo della collaborazione è la tutela della birra artigianale, così come definita dalla legge 154/20165, «la birra prodotta da piccoli birrifici indipendenti e non sottoposta, durante la fase di produzione, a processi di pastorizzazione e di microfiltrazione», la promozione della filiera e la salvaguardia dei consumatori.

L’accordo nello specifico riguarda la condivisione delle linee guida volontarie per gli associati ad Unionbirrai, relativamente alle pratiche di microfiltrazione e ai processi produttivi, l’attività di formazione a beneficio di produttori e consumatori, e soprattutto la possibilità di segnalare all’ICQRF abusi nell’uso della denominazionebirra artigianale”.

Alla luce del notevole successo che sta riscuotendo la birra artigianale in Italia, con questa collaborazione il Mipaaft annuncia che intende valorizzare e riconoscere tutte le realtà grandi e piccole della filiera, promuovere i produttori italiani e sensibilizzare i consumatori di fronte alle eccellenze alimentari italiane.

L’accordo tra Mipaaft e l’associazione Unionbirrai «consente di tutelare e valorizzare una produzione di eccellenza, che si è sviluppata negli ultimi anni grazie allo spirito imprenditoriale di giovani agricoltori e artigiani in particolare nelle aree interne, con una spinta delle economie locali in chiave sostenibile – sottolinea il sottosegretario al Mipaaft, Alessandra Pesce -. ‘Rafforziamo così un modello di collaborazione istituzionale per la crescita di competenze, la trasparenza del mercato e nuove opportunità occupazionali».

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