Seduta straordinaria del Consiglio provinciale di Trento per fare il punto sull’andamento delle trattative per il rinnovo della concessione A22 “in house” attraverso la società veicolo BrennerCorridor.
Il presidente della Giunta, Maurizio Fugatti, d’accordo con il suo collega di Bolzano Arno Kompatscher, su un punto è stato netto: alle condizioni attuali la regione Trentino Alto Adige (singolo maggior azionista di A22) e le due province di Trento e di Bolzano non sono disposte a firmare la concessione A22 “in house”, preferendo andare a gara europea. Ma le trattative sono in corso e la strategia dei due presidenti è di prendere tempo e di scavallare l’appuntamento delle elezioni europee che potrebbe anche portare a novità all’interno della maggioranza di governo a Roma e alla compagine ministeriale.
Nel corso del suo intervento, Fugatti ha sottolineato che «abbiamo molti dubbi a sottoscrivere l’accordo con il ministero dei Trasporti. L’ultima riunione tecnica con il Cipe, avvenuta il 21 dicembre, ci lascia qualche elemento di positività e contiamo di proseguire l’interlocuzione. L’obiettivo è che vengano rispettati gli interessi degli enti locali interessati dall’A22, tra i quali la nostra Provincia. Se non verranno tenuti nella giusta considerazione, non abbiamo alcun vincolo di firma. Ma l’auspicio è che ci sia ascolto».
Numerosi i punti aperti per arrivare ad una conclusione della trattativa con il ministero. Tra i più rilevanti, la questione dei profitti degli ultimi quattro anni di gestione in proroga che il ministero vorrebbe avocare a sé, la minore redditività prevista che mette in serio dubbio gli investimenti sul territorio già pianificati per un controvalore di circa 800 milioni di euro e il nuovo sistema tariffariopenalizzante per i futuri gestori.
Fugatti in una lunga relazione tecnica ha ripercorso gli ultimi anni di trattative iniziate il 30 aprile 2014, data di cessazione della concessione A22 precedente, data da cui si è proseguito di proroga in proroga fino ad oggi. Secondo Fugatti, il problema maggiore è dato dal ministro delle infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli: «abbiamo serie difficoltà a capirne le motivazioni e il significato di certe sue affermazioni».
Nel successivo dibattito animato soprattutto dalle opposizioni, è emersa la sostanziale condivisione di quanto fin qui fatto dalla giunta nelle trattative, oltre a supportare l’eventualità di non procedere alla firma in mancanza di apertura alle richieste da parte degli attuali azionisti.
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