Attaccamento alla terra Bellunese, senso del dovere, rispetto del prossimo e riconoscimento verso la propria famiglia. Sono questi i valori espressi dai premiati della XIX edizione del “Premio internazionale bellunesi che hanno onorato la provincia in Italia e all’estero” svoltasi a San Gregorio nelle Alpi. Oltre trecento persone hanno riempito la chiesa arcipretale, che ha fatto da cornice a questo importante appuntamento annuale.
Valdir Fontanella (Brasile), Adriano Ghedina (Spagna), Carlo De Conz (Italia) sono stati i tre premiati rispettivamente per i settori “Economia”, “Cultura” e “Sociale”, mentre il riconoscimento alla memoria è andato quest’anno ad Arturo Costella, Fiorella Ganz, Raffaele Gasperin, Valdecir Mioranza, Primo Nessenzia, Luigi Querincig, Franca Speranza e Aldo Sponga.
«Sono partito con le musicassette dei Belumat, un sasso raccolto in cima al Pelmo, un salame, un libro di Dino Buzzati. E sono partito anche portando con me i valori che mi sono stati trasmessi dalla mia famiglia». Questo il pensiero di Ghedina, che non ha nascosto la sua fierezza di essere bellunese, rendendosi anche disponibile per realizzare dei progetti assieme a studenti provenienti dalla provincia di Belluno.
Fontanella invece ha voluto mettere in risalto come la sua famiglia, originaria di Longarone, gli abbia trasmesso il valore del sacrificio e del lavorare duro. Infine un commosso De Conz ha spiegato il motivo per cui è emigrato: «sono partito da San Gregorio nelle Alpi non per necessità, ma perché volevo dimostrare ai miei genitori che anch’io potevo realizzare qualcosa di grande e importante».
Il premio è stato arricchito dalla partecipazione degli alunni delle classi IV e V della scuola primaria “Loris Giazzon” di San Gregorio nelle Alpi, che hanno cantato brani popolari e letto alcune lettere di emigranti bellunesi. Non è mancata la presenza della fisarmonica di Luigi Budel accompagnata dalla voce di Chiara Strazzabosco e unita dalla lettura di alcune poesie dialettali, sempre inerenti al tema dell’emigrazione, da parte di Federico Paniz.
Un’edizione ricca di sorprese. Tra queste la presenza, tra le autorità, del sottosegretario all’ambiente Vannia Gava che ha lanciato un messaggio ai giovani presenti: «prendete esempio da queste incredibili persone che dall’estero hanno reso onore a Belluno e all’intera Italia». Il primo cittadino Mirco Badole, nel suo intervento, ha voluto ricordare il sacrificio del lavoro in miniera, che ha portato alla morte centinaia di Sangregoriesi per silicosi, o incidenti sul lavoro, e a tal proposito ha ricordato che il 19 gennaio, sempre a San Gregorio nelle Alpi, verrà organizzato un convegno dedicato al 50° del “Viale delle lampade spente”: «un omaggio ai nostri minatori – ha concluso Badole – e un doveroso ricordo alla storia della nostra emigrazione».
Non sono mancati i saluti degli organizzatori di questo premio. In primis la Provincia di Belluno, con la partecipazione del presidenteRoberto Padrin, seguito dal presidente del Rotary club di Feltre Fabio Raveane e del presidente dell’Associazione Bellunesi nel Mondo Oscar De Bona. Lo stesso De Bona ha voluto ricordare il duplice valore di questo premio: «dobbiamo ringraziare pubblicamente tutti i bellunesi che dall’estero fanno onore al nostro territorio arricchendolo e queste figure devono essere di esempio alle nuove generazioni».
Toccanti anche i riconoscimenti alla memoria. I figli e i nipoti dei bellunesi ricordati sono giunti dal Sud Africa, dalla Svizzera e dal Brasile. Un chiaro segnale di come fosse doverono ricordare queste persone che tanto hanno dato per il Bellunese quando erano in vita.
La XIX edizione si è conclusa con un rifresco offerto dall’amministrazione comunale di San Gregorio nelle Alpi nella sala “Tina Merlin”. Un’edizione ben riuscita anche grazie al supporto di tutte le associazioni di volontariato del comune di San Gregorio nelle Alpi, un paese che ha dimostrato ancora una volta di sapere organizzare, con professionalità e passione, un evento di carattere internazionale.
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