Parmalat abbandona la Borsa. Lactalis, colosso francese di formaggi e latticini appartenente alla famiglia Besnier, è salita al 96% dell’azienda di Collecchio, una quota sufficiente a permetterle di toglierla dal listino della Borsa di Milano, dopo un tentativo fallito con un’Opa che non raggiunse le adesioni sufficienti da parte degli azionisti.
Lactalis, che già deteneva il 89,63% di Parmalat attraverso la sua controllata Sofil, ha acquistato quasi 115 milioni di azioni, pari al 6,175%, a un prezzo di 2,85 euro, aumentando così la propria quota al 95,81% del capitale sociale del marchio italiano. A vendere il pacchetto di azioni è stato principalmente di fondo Amber, azionista di minoranza che ha sempre rappresentato una spina nel fianco dei francesi. Il gruppo ha inoltre comunicato alle autorità borsistiche italiane la propria disponibilità a procedere al ritiro di Parmalat dalla Borsa di Milano e la sua intenzione di esercitare una procedura di riacquisto obbligatorio delle azioni detenute dalla minoranza di Collecchio.
«Dopo oltre 7 anni al timone di Parmalat, il gruppo Lactalis vuole dargli una nuova dinamica – spiega Lactalis, numero uno mondiale del latte, in una nota. I francesi avevano assunto il controllo del gruppo agroalimentare italiano nel 2011 tramite un’offerta pubblica di acquisto ostile dopo il crack causato dalla precedente gestione di Calisto Tanzi. Ma ha sperimentato forti tensioni con alcuni azionisti di minoranza, che hanno criticato varie scelte operative della gestione e in parte la politica strategica.
Parmalat ha chiuso i primi 9 mesi del 2018 con un giro d’affari sceso a 4,53 miliardi di euro, in calo di 307 milioni (-6,3%).
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