La regione Friuli Venezia Giulia avvia il rinnovo della flotta degli autobus del trasporto pubblico locale con l’inaugurazione dei mezzi nell’area triestina con l’entrata in servizio di 33 nuovi autobus (25 da 10,5 metri di lunghezza e 8 da 18 metri) con motorizzazione Euro 6 che vanno a sostituire gli ultimi mezzi con motorizzazione Euro 4 e 5 ancora in servizio, rendendo Trieste Trasporti l’azienda di Tpl con il parco mezzi più giovane e meno inquinante d’Italia.
«Trieste si conferma la città in Italia con il minor impatto ambientale derivante dal trasporto pubblico grazie al continuo aggiornamento del parco veicoli di Trieste Trasporti, i cui mezzi hanno un’età media di 4,2 anni contro una media italiana di oltre 10 anni. Auspico che questa esperienza positiva possa presto essere estesa all’intero Friuli Venezia Giulia e che con il 2020 possa finalmente sbloccarsi la gara regionale relativa al trasporto pubblico locale da troppo tempo bloccata a causa dei ricorsi» ha detto il governatore della Regione, Massimiliano Fedriga presente all’inaugurazione assieme all’assessore regionale all’ambiente ed energia, Fabio Scoccimarro, il vicesindaco di Trieste, Paolo Polidori e il prefetto di Trieste, Annapaola Porzio.
La flotta di Trieste trasporti si conferma inoltre all’avanguardia anche sul fronte dell’accessibilità, dato che gli autobus sono dotati di pedane elettriche per consentire l’accesso alle persone con disabilità motoria, e su quello della sicurezza. Tutti i nuovi mezzi infatti sono attrezzati con sistemi di videosorveglianza interna ed esterna collegati in tempo reale con le sale operative delle Forzedell’Ordine. Un investimento che il governatore ha definito «fondamentale, perché i cittadini devono potersi sentire al sicuro quando si spostano all’interno della propria città. Inoltre, la presenza delle telecamere è un forte deterrente nei confronti dei fenomeni criminali e risultano utili nell’identificazione degli autori di reati».
Dal primo dicembre sono inoltre attivi sui tutti i bus della flotta i dispositivi conta passeggeri che consentono la raccolta di dati precisicirca le abitudini d’uso del trasporto pubblico. «Si tratta di un’iniziativa importante – ha spiegato Fedriga -, che garantirà all’azienda di avere una chiara cognizione del comportamento degli utenti, così da potenziare le linee più utilizzate, ma soprattutto di farlo negli orari di maggior afflusso. Trieste Trasporti dimostra ancora una volta la rilevanza della capacità di gestione dei dati. Un tema che è prioritario anche per la Regione, perché ci consente di ottimizzare i servizi, riducendo gli sprechi senza tagliare l’offerta. La grande mole di dati in nostro possesso permette, se analizzata e interpretata, di anticipare le necessità degli utenti e di conseguenza definire dove investire le risorse. Quanto Trieste Trasporti sta facendo è quindi un esempio concreto di quello che oggi la Regione Friuli Venezia Giulia sta impostando: governare i dati in suo possesso in modo innovativo per comprendere le reali esigenze dei cittadini e strutturare servizi in linea con le loro necessità».
Infine, in merito all’esito dei ricorsi il governatore ha assicurato «di essere ottimista perché tutte le sentenze hanno dato ragione alla Regione. Una volta chiarita la situazione sarà possibile fornire ai cittadini un servizio migliore sotto ogni punto di vista. Oggi la Regione investe oltre 130 milioni di euro per il Tpl e i ritardi nell’assegnazione del servizio causati dai ricorsi stanno di fatto danneggiando i cittadini, che potrebbero avere considerevoli risparmi. La collaborazione tra pubblico e privato è fondamentale, ma deve essere fondata sulla consapevolezza che l’obiettivo principale non è il business, ma fornire servizi essenziali agli utenti».
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