Il Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) riunito a Roma, a due giorni dal termine ultimo, ha dato il via libera al documento di accordo per la gestione di A22 attraverso la società BrennerCorridor spa, la società costituita da 16 enti pubblici che hanno sede lungo il percorso dell’Autobrennero.
Alla seduta, in rappresentanza di tutti gli enti locali, ha partecipato il presidente della Regione Trentino Alto Adige e della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, oltre al vicepremier Matteo Salvini, il ministro alle Finanze Giuseppe Tria e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Giancarlo Giorgetti, titolare della delega del Cipe.
«La strada che ha portato alla decisione del CIPE – spiega Kompatscher – è cominciata con il protocollo di intesa siglato con l’allora ministro ai Trasporti Graziano Delrio. Grazie all’importante successo ottenuto, l’accordo definitivo per la gestione pubblica di A22 è maturo per la firma». Il percorso per arrivare all’intesa, riferisce Kompatscher, «è stato lungo e difficile e ha richiesto numerosi pareri compreso quello della Commissione europea». Ancora prima della seduta romana erano stati messi in discussione 200 milioni destinati alle opere stradali in Alto Adige, ma nell’ambito della trattativa, «si è trovata una soluzione», riferisce ancora Kompatscher.
Un’intesa è stata trovata anche per quanto riguarda la questione del presidente del comitato di sorveglianza di BrennerCorridor. «Si è concordato – afferma Kompatscher – che il presidente di questo comitato non sarà deciso unicamente dallo Stato, ma sarà individuato esclusivamente in accordo con gli azionisti di BrennerCorridor».
Intanto, emerge un dettaglio destinato a scompaginare i conti finora fatti. La nuova società in house BrennerCorridor potrebbe dovere liquidare allo Stato un indennizzo stimato in circa 180 milioni di euro per il fatto che la concessione A22 è scaduta il 30 aprile 2014, e da quella data ad oggi l’infrastruttura è stata gestita per oltre quattro anni e mezzo dagli stessi soci pubblici che entreranno anche in BrennerCorridor.
Secondo il parere formulato dal Nars (Nucleo di consulenza per l’attuazione delle linee guida per la regolazione dei servizi di pubblica utilità) sull’accordo di cooperazione tra le amministrazioni aggiudicatrici della concessione richiesto dal sottosegretario Giancarlo Giorgetti, si legge che «si suggerisce di tenere conto del fatto che l’efficacia dell’accordo è subordinata al pagamento di un valore di subentro al concessionario uscente. Il nuovo concessionario deve riconoscere un valore che preveda anche le quantificazioni di eventuali benefici registrati per il protrarsi della gestione della concessione oltre la scadenza dal 2014 ad oggi».
Da questo parere deriverebbe l’obbligo in capo ai soci di BrennerCorridor di versare allo Stato un importo che ad una prima stima ammonterebbe a 180 milioni di euro, “obolo” che va a sommarsi ai 160 milioni di euro da versare allo Stato entro un mese dalla firma del rilascio della concessione e ai 70 milioni di euro all’anno dal 2019 al 2024 fino al raggiungimento del canone di concessione.
Al vertice della futura BrennerCorridor non ci sarà l’attuale amministratore delegato di Autobrennero, Walter Pardatscher, ingegnere civile classe 1970, che, dopo 15 anni di permanenza nella società (i primi sei anni come semplice consigliere di amministrazione, seguito da un triennio da presidente e da sei ani come amministratore delegato) cambia totalmente attività, abbandonando il settore dei trasporti per abbracciare quello agricolo nella veste di futuro direttore della Vog, il consorzio melicolodelle cooperative ortofrutticole altoatesine che fattura circa 450 milioni all’anno, ben più di Autobrennero che ne fattura circa 340 milioni. Pardatscher è stato individuato per sostituire l’attuale direttore Gerhard Dichgans che va in pensione e per lui si tratta di una sorta di ritorno alle origini, visto che è presidente di una cooperativa agricola a Salorno.
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