Stati generali della montagna friulana, svolta con visione d’insieme

All’assessore Zannier la competenza sulle questioni legate alla montagna. Fedriga: «un bilancio estremamente positivo del dibattito». 

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Stati generali della montagna

Giornata conclusiva degli Stati generali della montagna friulana svolti a Tolmezzo, con il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga che ha tratto le conclusioni dei due giorni di confronto e di dibattito.

Fedriga ha annunciato l’avvio degli investimenti, politiche fiscali in capo alla Regione, semplificazione normativa, sghiaiamento dei fiumi, nuovo programma di sviluppo rurale, valorizzazione del patrimonio naturale, tecnologia, azioni di sostegno a famiglia e natalità, promozione integrata tra sport, cultura, benessere e salute, trasporto pubblico ampliato e un marchio esclusivo che valorizzi la visione d’insieme e il prodotto Montagna del Friuli Venezia Giulia.

«Questi focus sono contenuti nel manifesto operativo, emerso dai tavoli tematici, che sarà parte integrante del nostro programma di governo», ha chiarito Fedriga, rivelando nel contempo che il nuovo referente politico regionale per la Montagna sarà Stefano Zannier, attuale assessore a risorse forestali e agroalimentari, «in quanto il comparto merita un’attenzione specifica a tempo pieno».

«Questa delega rappresenta una grande responsabilità nei confronti di una comunità montana che, per la Giunta Fedriga, rappresenta un elemento centrale delle politiche di governo» ha detto Zannier che ha accolto «con orgoglio e determinazione e tanta umiltà» il nuovo compito affidatogli dal governatore Fedriga, evidenziando subito «la necessità di coordinare gli interventi che riguardano la montagna affinché tutte le variegate esigenze emerse dall’intensa due-giorni di Tolmezzo possano trovare una sintesi operativa fondata – ha sottolineato – su un programma che tenga conto di priorità complessive e richieste specifiche. Il territorio – ha evidenziato Zannier – chiede un confronto continuo e si sta dimostrando disponibile a sostenerlo, un atteggiamento costruttivo che va al di là di logiche settoriali e parcellizzate. Abbiamo tanti settori da mettere a sistema per evitare visioni parziali che provocano solo dispendio di risorse ed energie attraverso interventi sparsi e poco efficaci. Noi dobbiamo garantire risposte a cittadini e imprese e, a questo proposito, da amministratori locali e categorie sono giunte indicazioni chiare e non ideologiche».

«La prima azione da assessore alla Montagna? Testa, cuore e braccia – ha affermato Zannier – sulla risoluzione dei problemi legati ai danni causati dal maltempo. Ma l’attenzione non sarà solo sulla destinazione del legname in eccesso in quanto ci sono i margini per trasformare i gravi problemi in opportunità di rilancio».

Tornando alle conclusioni degli Stati generali della montagna, secondo Fedriga «per troppi anni la Regione si è occupata di spese correnti e non ha operato reali investimenti, questo è il momento di un sostanziale cambio di passo», confermando 250 milioni di euro di risorse-sviluppo nella legge di Stabilità che coinvolgeranno anche la montagna.

«Serve un marchio riconoscibile – ha sottolineato il governatore – che racchiuda l’essenza della montagna friulana e la promuovaovunque, in Italia e soprattutto all’estero, utilizzando le città per ampliare l’eco di un prodotto che non può competere a livello globale sul prezzo ma deve fondarsi sulla qualità».

Sulle tematiche ambientali, Fedriga ha confermato che lo sghiaiamento dei fiumi si farà, così come saranno curati i boschi anche attraverso opportuni tagli di alberi («come avviene nel resto d’Europa») per garantire la massima sicurezza alla rete elettrica e, di conseguenza, una reale tutela del territorio che va al di là di retaggi ideologici e che, laddove necessario, valorizzerà le aree abbandonate attraverso il cambio di destinazione d’uso.

Sul capitolo trasporto pubblico, il governatore punta ad allargare ad associazioni sportive e di volontariato l’utilizzo degli scuolabus, agevolando così la quotidianità delle famiglie in contesti disagiati che già devono fare i conti con pesanti cali di natalità e, conseguentemente, di residenti. «Dobbiamo invertire a livello culturale una tendenza che, in caso contrario, ci condurràall’estinzione», ha commentato Fedriga, ricordando l’importanza del protocollo che la Regione siglerà con la presidenza del consiglio dei Ministri per diventare capofila della rete famiglia a livello nazionale, «riconoscendo il nostro ruolo in un contesto utile allo scambio di buone pratiche da divulgare nelle scuole». Richiamando il senso di responsabilità di tutti gli attori che hanno contribuito agli Stati generali della montagna, Fedriga ha parlato di «processo unico per cultura, sport, turismo, agroalimentare, benessere e salute, quest’ultima un aspetto che, se curato, favorisce l’afflusso turistico di chi, nella scelta della destinazione, richiede un’adeguata copertura sanitaria».

«Per trattenere la clientela più giorni in Friuli Venezia Giulia – ha evidenziato il governatore – non basta il singolo evento ma dobbiamo arrivare a un’offerta completa. Il Veneto accoglie 69 milioni di turisti l’anno, noi solo 9: è evidente il margine di crescita e quanto sia fondamentale operarla».

Da Fedriga anche la conferma di una riforma degli enti locali da sviluppare nei primi mesi del prossimo anno «con la collaborazione di tutti e all’insegna di aree vaste elettive che garantiscano ai cittadini l’opportunità di scegliere e giudicare». Al contempo, prosegue la trattativa per il nuovo patto finanziario con il Governo, definito «solo il primo passaggio che dovrà risolvere una situazioneparticolarmente negativa per il Friuli Venezia Giulia, puntando a chiudere con l’acquisizione di una gestione diretta delle politiche fiscali locali che ci consenta di decidere le imposizioni in base alle esigenze e alle caratteristiche delle diverse aree».

Un manifesto per la montagna del Friuli Venezia Giulia improntato all’operatività, comprendente una serie di obiettivi condivisi con il territorio, e che interviene su temi strategici tra cui l’economia (azzeramento dell’Irap), la sanità (salute di prossimità), l’ambiente (interventi sulla sicurezza) e infrastrutture (rafforzamento trasporti e banda larga) per affrontare le criticità individuando delle linee di intervento che vedono la Regione, a fianco di comuni e delle realtà produttive, impegnata per il rilancio dell’area montana.

La fotografia dell’esistente presenta una realtà che soffre di problemi quali lo spopolamento e l’impoverimento dei territori, le difficoltà di accesso ai servizi (scuola e sanità), la perdita del tessuto economico e gli ostacoli naturali e infrastrutturali del territorio. Partendo dall’ambiente, la Regione stanzierà risorse aggiuntive ai comuni per la manutenzione del territorio, unitamente a un’attività di prevenzione mediante la mappatura del rischio idrogeologico attraverso l’aggiornamento costante del piano di assetto idrogeologico (Pai) e la valorizzazione dei parchi al fine della tutela della biodiversità.

Sul tema delle infrastrutture particolare attenzione sarà dedicata a quelle viarie, mentre sul fronte tecnologico diventa prioritario il completamento della banda larga e ultralarga con il completamento della rete a fibra. Per quel che riguarda i trasporti è prevista la riorganizzazione del trasporto pubblico locale in ragione delle esigenze delle categorie di utenza della popolazione montana (studenti, lavoratori, anziani), usufruendo delle opportunità offerte dettate dall’intermodalità. In questo contesto va inserita anche l’introduzione di agevolazioni tariffarie.

Un altro obiettivo è quello legato al mondo della scuola, per il quale verrà avviato uno studio di incentivi ai comuni sede di plessi scolastici al fine di garantire una didattica di qualità. In questo si colloca la necessità che il trasporto scolastico, anche con l’acquisto di nuovi mezzi, dia la possibilità di allargare il servizio ad altre finalità come quelle legate alle attività sportive e sociali. Sul capitolo relativo alla cultura viene individuata la priorità di una valorizzazione del patrimonio attraverso la creazione di un’unica rete museale, salvaguardando le specificità territoriali.

Visto come uno dei punti centrali, che attiene alla qualità della vita delle persone (in particolar modo quelle più anziane), quello della salute viene affrontato partendo dai progetti di domiciliarità per le aree più marginali e rilanciando il ruolo delle farmacie quale luogo di riferimento per la comunità. Anche in questo ambito la spinta verso l’innovazione tecnologica digitale sarà una priorità d’azione per eliminare disagi e tempi di attesa. Una particolare attenzione viene riservata alla cosiddetta salute di prossimità, ovvero garantire la stabile presenza di medici di medicina generale e di pediatri, investendo nelle aggregazioni funzionali territoriali ed attivando forme di incentivazione.

Gli assetti istituzionali e l’architettura degli enti locali stanno vivendo una stagione riformatrice con la previsione del nuovo ente intermedio di area vasta elettivo. In questo contesto verrà messa in atto anche una ridefinizione dei criteri di assegnazione delle risorse ai Comuni, sia di parte corrente che per investimenti, con una priorità alle attività di manutenzione ordinaria del territorio. Sempre nell’ambito degli enti locali, viene contemplata nel manifesto la definizione di un programma di assunzioni per rispondere alle esigenze dei Comuni montani.

Per quel che attiene alle politiche di sostegno all’economia locale, viene sancito l’azzeramento dell’aliquota Irap (in luogo dell’attuale riduzione dello 0,92%) per le imprese (con l’estensione dell’agevolazione agli esercenti e alle professioni) che realizzano il valore della produzione nelle zone montane di maggiore svantaggio socio-economico. Oltre a ciò, viene individuata l’opportunità di un ampliamento dell’ambito territoriale di attività dei consorzi industriali.

Per il turismo è prevista una promozione attraverso un marchio unico per dare maggiore visibilità ai cluster territoriali altamente strategici. Oltre a ciò, si dovrà puntare a un allungamento delle stagionalità mediante l’ampliamento dell’offerta turistica con iniziative di richiamo multisettoriali anche in ambito sportivo.

Infine, sul tema della valorizzazione delle risorse forestali e di quelle agroalimentari, si punterà al miglioramento della viabilità forestale e a ulteriori investimenti per le aziende di trasformazione. Tra questi, l’impegno per il rafforzamento del patrimonio malghivo e dei pascoli di alta quota, anche al fine di garantire il presidio, la tutela e la sostenibilità ambientale del territorio montano.

Una platea, composta da amministratori locali, operatori economici e rappresentanti dell’associazionismo, che ha risposto in maniera propositiva all’invito degli Stati generali della montagna con una serie di interventi a commento del manifesto presentato dal governatore Fedriga. Parole di soddisfazione per l’occasione offerta da questa due giorni dedicata alle aree montane del Friuli Venezia Giulia sono state pronunciate dal sindaco di Montereale Valcellina, Igor Alzetta, il quale ha accolto con particolare favore l’attribuzione della delega alla Montagna all’assessore Stefano Zannier, definendolo «un uomo del territorio con il quale c’è già un ottimo rapporto». Entrando poi nelle questioni amministrative, Alzetta ha posto il tema degli sghiamenti, configurandolo come un problema dell’intera Valcellina. «Su questa specifica questione – ha detto Alzetta – chiedo alle direzioni regionali competenti un’azione congiunta e univoca».

Da parte sua, Monsignor Angelo Zanello, dell’Arcidiocesi di Udine e parroco di Illegio, ha rimarcato il tema della denatalità, sottolineando come qualsiasi politica per la montagna e il suo ripopolamento non possa avere successo senza un cambiamento culturale che rimetta al centro il valore della famiglia.  Stati generali della montagna

«È positivo – ha detto il sindaco di Tolmezzo, Francesco Brollo – che si stia cercando di fare un gioco di squadra in cui dialogano e collaborano insieme Regione, Comuni e operatori economici». Nel disegnare una visione strategica per l’area montana, Brollo, relativamente al problema demografico, ha affermato che non ci si deve limitare a prefigurare un obiettivo di tipo “difensivo” improntato al mantenimento della situazione attuale, ma bisogna puntare ad attrarre le persone a vivere in montagna «creando e offrendo loro opportunità occupazionali».

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