Raccogliere, mantenere e passare avanti le usanze dell’Alto Adige. Questo è l’obiettivo del libro “Tradizioni vissute in Sudtirolo” realizzato dall’Associazione delle Donne Coltivatrici Sudtirolesi in collaborazione con la casa editrice Athesia-Tappeiner.
La presidente dell’associazione, Hiltraud Erschbamer, è contenta di questa collezione unica: «per vivere, curare e trasmettere le usanze abbiamo bisogno di una certa consapevolezza. Le usanze sono un segno della nostra identità, ci danno un sostegno, un orientamento e un contributo significativo alla nostra famiglia e alla società».
Il vescovo di Bolzano, Ivo Muser, ha sostenuto il progetto sin dall’inizio: «molte usanze sono legate non solo all’anno civile ma anche a quello liturgico. Le usanze cristiane possono nascere solo dalla fede vivente. Sono contento di questa opera che da un senso alle domeniche e alle giornate lavorative, alle festività e alla vita quotidiana».
Contadina ed erborista, Jutta Tappeiner ha scritto il libro basandosi su innumerevoli documenti provenienti dai distretti in Sudtirolo: «questa grande sfida durante la scrittura del libro è stata, allo stesso tempo, molto eccitante e particolare. Il lungo processo di scambio, diverse riformulazioni, generalizzazioni e riduzioni del testo hanno portato i suoi frutti». Tradizioni vissute in Sudtirolo è stato professionalmente accompagnato dal demologo Hans Griessmair che lavora in questo campo ormai da tanti anni. Le tradizioni sono come un linguaggio o un mezzo di comunicazione senza il quale una comunità non potrebbe vivere insieme o andare d’accordo. Le usanze formano la vita e aiutano nelle difficili ed importanti transizioni.
Ingrid Marmsoler, direttrice della casa editrice Athesia-Tappeiner, è soddisfatta della buona cooperazione: «per noi è particolarmente importante trattare i temi che hanno un significato».
Il progetto de Tradizioni vissute in Sudtirolo è stato sostenuto finanziariamente dal consigliere provinciale (e segretario della Svp) Phillip Achammer che è convinto del valore aggiunto del libro: «le contadine sudtirolesi sono importanti ambasciatrici delle tradizioni vissute. Il loro coraggioso impegno culturale crea un‘identità…e per quello meritano anche un grande ringraziamento».
Inoltre, sei contadine distrettuali hanno contribuito al libro. Un gruppo di esperti in ogni distretto era responsabile della raccolta delle usanze sul posto. «Il mio ringraziamento va a tutti coloro che hanno aiutato in qualsiasi forma – sottolinea Erschbamer -. Le usanze hanno bisogno di noi e noi abbiamo bisogno delle usanze. Diamo un buon esempio, vivendo le nostre tradizioni con gioia e consapevolezza. Un proverbio tedesco afferma: “L’usanza di un paese è l’onore per il paese ne coglie l’essenziale”».
Per rimanere sempre aggiornato con le ultime notizie de “Il NordEst Quotidiano”, iscriviti al canale Telegram
© Riproduzione Riservata