Concessione A22, riunione dei soci pubblici della futura BrennerCorridor

Chiesto un nuovo incontro al ministro per la gestione della nuova concessionaria. In alternativa la strada ad una gara pubblica europea. 

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concessione a22

Riunione a Trento al termine della seduta del Consiglio regionale del Trentino Alto Adige del presidente della Regione e della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, e del presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, con i rappresentanti dei soci pubblici che faranno parte della newco BrennerCorridor costituita con l’obiettivo di ottenere la concessione A22.

Sul tavolo la definizione dei dettagli dell’accordo di cooperazione con il ministero delle Infrastrutture che contiene diversi punti di difficile accettazione da parte dei soci degli enti locali. «Vi è stata piena condivisione – spiega Kompatscher – sulle richieste di revisione di alcune parti della bozza di accordo attualmente in discussione». Delega piena, inoltre, ai presidenti Kompatscher e Fugatti per la prosecuzione della trattativa con il ministero delle Infrastrutture e trasporti.

In una lettera da inviare al ministero, i soci, con riferimento al comitato di indirizzo della società che dovrà essere costituito,chiedono unanimemente che venga inserita nuovamente nell’accordo «la clausola di gradimento delle amministrazioni pubbliche territoriali riguardo alla nomina del presidente, come concordato con il ministro Danilo Toninelli». In caso contrario, rimarrebbe la supremazia del ministero su tutti gli atti di maggiore importanza delle nuova concessionaria in house.

Gli enti pubblici chiedono anche che negli investimenti siano ricompresi quelli del Corridoio Scan – Med. nei territori delle Regioni interessate, una la verifica della sostenibilità del piano economico finanziario e il riconoscimento “in tariffa” dei contributi «nell’ammontare di 800 milioni per il miglioramento della viabilità ordinaria funzionale all’asse autostradale». Nella lettera, infine, i rappresentanti dei soci definiscono «assolutamente indispensabile» un nuovo incontro con il ministro Toninelli «affinché il percorso finora condiviso possa giungere a definizione».

Mentre i soci auspicano un rinsavimento del ministro Toninelli per arrivare ad una reale cogestione della futura BrennerCorridor, a Trento e Bolzano non si sta con le mani in mano, ma si studia anche un piano alternativo per conquistare la concessione A22, rispolverando la possibilità di abbandonare la strada della concessione in house per affrontare quella della gara pubblica europea, anche per sottrarsi agli eccessivi vincoli che comporterebbe una gestione in house.

La delibera dell’Autorità di regolazione dei trasporti (Art) del 18 luglio scorso ha approvato il “sistema tariffario di pedaggio per l’affidamento della gestione in house della tratta autostradale A22 Brennero-Modena” con un meccanismo finanziariopenalizzante. Il costo medio delle risorse attraverso cui l’azienda si finanzia, è considerato decisamente troppo basso rispetto a quello attuale, tale da dare certezza che la gestione futura di A22 non potrà più distribuire utili che oggi costituiscono una notevole iniezione di liquidità per i bilanci degli azionisti pubblici. Inoltre ci sono seri dubbi sulla garanzia dell’equilibrio finanziario della nuova concessionaria specie a fronte di entrate da pedaggio in deciso calo rispetto ad un piano di investimenti passato dai 2 miliardi del gennaio 2016, all’atto della firma dell’intesa tra i soci pubblici territoriali e l’allora ministro Graziano Delrio, agli attuali 4,14 miliardi.

A confortare i soci pubblici odierni sullo scenario di affrontare la gara pubblica per la concessione A22 c’è anche l’esperienza maturata negli ultimi anni da Autobrennero nella partecipazione ad alcune gare per la concessione e realizzazione di nuove tratte autostradali vincendole tutte: dalla bretella Campogalliano-Sassuolo, alla Cispadana tra Reggiolo/Rolo e Ferrara Sud con la trasformazione in autostrada del tratto di superstrada Ferrara-Porto Garibaldi. Infine, c’è il fatto che fondo ferrovia accantonato nel corso degli ultimi anni, il cosiddetto “tesoretto” che a fine anno supererà i 700 milioni di euro, in caso di gara non dovrà più essere versato allo Stato.

In caso di gara, poi, uno dei principali concorrenti, Aspi-Autostrade per l’Italia di Atlantia (Benetton) non potrebbe partecipareperché i Benetton hanno acquisito A4 Holding, rilevandola dal gruppo catalano Abertis, che attraverso Serenissima Partecipazioni spa, è azionista al 4,2327% di Autobrennero.

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