Dal 24 novembre al 2 dicembre nei locali dell’Associazione Fogolâr Furlan di Torino, in Corso Francia 275/b, sarà ospitata una mostra dedicata al mosaico per festeggiare il LX anniversario della fondazione del sodalizio. L’iniziativa, organizzata dall’Ente Friuli nelMondo in collaborazione con la Scuola Mosaicisti di Spilimbergo, rientra nella programmazione annuale finanziata dalla Regione Friuli Venezia Giulia.
A Torino sarà presente Stefano Lovison presidente della Scuola Mosaicisti del Friuli attiva a Spilimbergo (PN) fin dal 1922, che incontrerà alcuni esponenti del Fogolâr di Torino tra i quali Enzo Braida, attuale presidente del sodalizio, e Alfredo Norio, presidente onorario. Saranno esposte dodici opere realizzate da artisti affermati e allievi della Scuola friulana, accanto ad altre quattro realizzate a Torino dagli artisti friulani Mario e Giovanni Barzan. Quest’ultimo figlio d’arte, titolare di una ditta a Venaria di alta eccellenza nel campo musivo, oggi è docente presso la Scuola Edile di Cuneo e la scuola orafi di Torino ed è stato per diverso tempo chiamato ad attribuire ai colleghi il marchio di “Eccellenza Artigiana piemontese”.
La Famee Furlane di Torin – Fogolâr Furlan nel proprio Statuto include due capisaldi: l’apertura a tutti i friulani, senza distinzione alcuna, e il collegamento culturale con la “Piccola Patria” del Friuli per la conservazione, non solo delle tradizioni, ma della coscienza di esser popolo, con una propria civiltà e cultura.
Il primo nucleo di friulani residenti a Torino, e dintorni, cominciò a ritrovarsi nel 1957. I principali promotori di questo primo gruppo furono: Lorenzo Anzil, Renzo Baschera, Antonio Bearzatto, Giovanni Bon, Tarcisio Fraulin. Nell’anno successivo, il 1958, fu fondata la Famee furlane di Torin – Fogolâr Furlan. Da quel giorno sono trascorsi 60 anni durante i quali il sodalizio ha promosso la regione d’origine e aggregato i friulani trasferitisi in Piemonte.
«La sede torinese – spiega Enzo Braida, presidente del Fogolâr – vanta un vasto locale con sala da ballo, biblioteca, cortile e pergolato, non è la prima volta che si parla di mosaico, proprio perché gli emigrati friulani spesso venivano da botteghe o da scuole in cui quest’arte veniva coltivata con passione e la portarono in Piemonte. Il Fogolâr Furlan, insignito nel 2013 del prestigioso premio torinese “San Giovanni”, vuole racchiudere in questo evento la memoria di una storia di lavoro, coraggio e gioia di conservare le proprie tradizioni sia pur aperte a quelle della terra che ci ha accolti, con lo stimolo ad andare verso un nuovo rinascimento che valorizzi le mani che sanno operare in modo eccellente per dare vita a quella bellezza che continuiamo a sperare “ci salverà”, come grida dal 2004 l’opera “Saetta iridescente” nella stazione della metropolitana del Trade Center al Ground Zero di New York, opera musiva realizzata appunto dai mosaicisti della Scuola di Spilimbergo.
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