Il Friuli Venezia Giulia si prepara agli Stati generali della montagna in programa per il 23 e 24 novembre a Tolmezzo. L’evento è stato presentato dal governatore Massimiliano Fedriga che ha anche annunciato che «dopo gli Stati generali della Montagna la delega sulla materia passerà ad un assessore perché voglio che ci sia qualcuno che si occupi con pieno impegno alla realizzazione del manifesto per l’area montana».
Fino ad oggi, la delega alla montagna è rimasta in capo allo stesso governatore, che dalla prossima settimana la cederà ad un collega di giunta, proprio per dare massima operatività a quelli che saranno gli esiti della due giorni a cui sono stati chiamati a partecipare tutti i rappresentanti di un interesse pubblico del mondo degli enti locali, dell’economia, del lavoro, dei servizi, della cultura. «Il futuro della montagna deve essere deciso dalla montagna», ha ribadito Fedriga che in questa operazione ha voluto coinvolgere in prima fila l’intera giunta regionale perché «è tutta la giunta che deve impegnarsi per la montagna, ciascuno con provvedimenti per le proprie specifiche competenze».
Venerdì prossimo, nella sala convegni dell’Uti della Carnia, dopo la seduta plenaria che sarà aperta alle 10.30 dai saluti istituzionali del governatore, alle 11.00 saranno avviati i lavori dei quattro tavoli tematici: economia e attività produttive, con particolare attenzione alle filiere agricola, forestale e al turismo (assessori Bini e Zannier); assetto istituzionale e rapporti con lo Stato, con particolare attenzione a fiscalità, politiche per la montagna, strategia aree interne e piccoli comuni (assessori Zilli e Roberti); servizi, con focus su sanità e assistenza, istruzione, trasporti, cultura e altri settori di interesse generale (vicegovernatore Riccardi con assessori Rosolen e Gibelli); territorio, tra cui infrastrutture, difesa idrogeologica e tutela ambientale (assessori Pizzimenti e Scoccimarro).
Obiettivo degli Stati Generali della montagna sarà giungere alla definizione del “Manifesto della montagna” un documento programmatico che nelle intenzioni dello stesso Fedriga «dovrà essere composto da alcuni obiettivi fondamentali, pochi e concreti, da sviluppare nei prossimi cinque anni, per far ripartire la montagna individuando cosa bisogna fare in tema, ad esempio, di riassetto idrogeologico, investimenti industriali, turistici, lavoro, agricoltura, turismo». Un manifesto che, sono ancora le parole del governatore «non tratti la montagna come una riserva indiana da tutelare, ma un valore aggiunto ed uno dei fattori di sviluppo e crescita per l’intero Friuli Venezia Giulia».
Per questo, i tavoli di lavoro degli Stati Generali della montagna saranno improntati alla massima operatività e concretezza, con un apporto che potrà giungere anche dai cittadini. «Ho voluto una diretta partecipazione anche dei cittadini a questa discussione sul futuro dell’area montana, che potrà avvenire già da oggi con i nuovi mezzi di comunicazione che consentono a tutti di esprimere un proprio suggerimento o una critica. Ciò che voglio evitare è il peggior errore fatto in passato: non ascoltare», ha chiosato il governatore.
Quanto alle politiche finora attuate dalla giunta regionale, Fedriga ha sottolineato l’impegno della giunta a far ripartire gli investimenti pubblici con un piano di indebitamento (mutui) che sarà compreso tra i 200 e i 250 milioni di euro nel triennio 2019-2021, che si accompagna ad un’azione di stimolo verso gli investimenti privati.
«La nostra prima misura, chiesta da anni e da noi inserita nella prima manovra finanziaria regionale di questa giunta, è il taglio dell’Irap», ha ricordato Fedriga, sottolineando come questo provvedimento «costituisca un passaggio culturale storico finalizzato a riattivare il protagonismo dei privati, soprattutto nel settore turistico e imprenditoriale».
A fare da volano fin da ora ci saranno gli investimenti necessari a preparare la Carnia ad accogliere Eyof Fvg 2023, il Festival invernale dei giochi olimpici della gioventù europea, cui potrebbe aggiungersi la competizione del biathlon a Forni Avoltri, durante le Olimpiadi invernali 2026 che si svolgeranno tra Milano e Cortina d’Ampezzo. «La strada per questa ulteriore occasione non è semplicissima, sto parlando con Milano, Venezia e con il governo per poter avere una disciplina olimpica anche in Friuli Venezia Giulia, ma i campi di gara definitivi si sapranno solo a inizio gennaio».
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