Prima seduta ufficiale e prime delibere per la nuova Giunta provinciale di Trento che si è svolta nel municipio di Dimaro in Val di Sole per esprimere la vicinanza ad una delle comunità del Trentino più colpite dal maltempo. Un gesto simbolico, accompagnato però da alcuni atti concreti. L’esecutivo, guidato dal presidente Fugatti, ha adottato una serie di provvedimenti con i quali vengono formalizzate le azioni già intraprese all’indomani degli eventi calamitosi per dare risposta ai danni procurati dal maltempo.
In primo luogo, la Giunta ha approvato l’Accordo di solidarietà, per il quale c’è già un’intesa di massima con le associazioni imprenditoriali e sindacali, per promuovere una raccolta di fondi a favore del territorio e della popolazione. Con tale accordo si prevede, anche sulla base di analoghe esperienze realizzate in passato in occasione di gravi calamità, di realizzare una concreta iniziativa di solidarietà, che coinvolga anche i lavoratori ed i datori di lavoro del settore pubblico e di quello privato. E’ prevista la possibilità per i dipendenti pubblici di versare delle cifre a supporto di chi ha bisogno, con delle risorse, a decisione dell’interessato, trattenute direttamente. Cittadini e lavoratori, imprese e associazioni di categoria potranno quindi contribuire ad una iniziativa che si affianca a tutte le altre azioni sviluppate in questi giorni dai vari soggetti coinvolti nell’emergenza maltempo.
Viene formalmente attivato il Fondo di solidarietà “Calamità in Trentino 2018”, nel quale confluiranno i contributi versati dai lavoratori, dai datori di lavoro nonché da quanti vorranno aderire mediante un versamento libero e volontario. Il contributo del lavoratore è pari al compenso spettante al singolo lavoratore per una o più ore di lavoro o può essere determinato, in base alle esigenze organizzative delle amministrazioni stesse, anche in quote pari a 10,00 euro ciascuna. Per i dipendenti delle amministrazioni pubbliche le modalità di versamento volontario del contributo saranno determinate con apposite istruzioni operative impartite dagli enti stessi sulla base delle direttive promosse dalla Provincia. Il contributo volontario del datore di lavoro è indicativamente pari alla somma complessivamente versata dai lavoratori propri dipendenti.
Per i versamenti tramite bonifico bancario, come specificato nella campagna di informazione già avviata, l’IBAN da utilizzare è IT12S0200801820000003774828. E’ importante indicare la causale “Calamità in Trentino 2018”. I fondi raccolti saranno gestiti da un tavolo tecnico, il cui funzionamento e la composizione saranno definiti d’intesa tra i sottoscrittori dell’Accordo, su proposta della Provincia.
Tenuto conto che gli eventi calamitosi comportano significative ricadute finanziarie sul bilancio dei comuni, la Giunta, in accordo con il Consiglio delle autonomie locali, ha adottato in via preliminare una delibera con la quale viene estesa al 2019 la possibilità per i comuni di richiedere fabbisogni straordinari di cassa sulle somme concesse in parte corrente, entro un ammontare massimo di 35 milioni, a fronte di comprovate esigenze di liquidità. Inoltre, con una modifica al protocollo d’intesa in materia di finanza, anche questa adottata in via preliminare, viene posticipato al 31 dicembre, rispetto al 30 novembre, il termine per la presentazione delle variazioni di bilancio dei Comuni. Il termine del 31 dicembre per l’approvazione dei bilanci di previsione 2019/2021 viene invece posticipato al 31 marzo, con l’autorizzazione all’esercizio provvisorio fino, appunto, a tale data. Infine viene differito al 15 febbraio 2019 il termine previsto per la presentazione all’organo consiliare dello schema di bilancio di previsione e del documento unico di programmazione relativo al triennio 2019/2021.
La Giunta provinciale, infine, ha ratificato l’intesa, già espressa in via d’urgenza dal presidente della Provincia il 15 novembre, sullo schema di ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile che predispone i primi interventi urgenti di protezione civile nelle regioni colpite dal maltempo.
Il sindaco di Dimaro Lazzaroni ha ringraziato il presidente Fugatti per la vicinanza che ha portato nel corso delle drammatiche vicende che hanno colpito la comunità solandra e gli assessori per la presenza, ma anche il consiglio comunale di Dimaro che ha dato «prova di grande coesione ed è stato di esempio per la popolazione» e la popolazione stessa, «per aver dato la spinta a fare quanto necessario».
Nel corso della Giunta il sindaco ha dato conto dello stato di avanzamento dei lavori di ripristino. «E’ una prova dura – ha detto ancora Lazzaroni – cui tutta la Val di Sole dovrà rispondere». Ai lavori di Giunta ha partecipato anche il presidente della Comunità della Valle di Sole, Guido Redolfi.
Maurizio Fugatti ha detto di aver voluto essere a Dimaro per la prima Giunta della legislatura perché è stato il comune più colpito e può quindi simbolicamente rappresentare tutto il Trentino, dove tante valli sono state toccate dalla furia distruttiva del maltempo. «Ho toccato con mano le difficoltà di questo territorio» ha detto il presidente, che ha ringraziato la Giunta precedente per la collaborazione nelle difficili prime ore successive al disastro, «ma ho visto anche un senso forte di comunità, per come è stata affrontato la situazione, la dignità e la capacità di reazione delle persone e dell’amministrazione, che si è impegnata giorno e notte senza riserve».
Altro atto di particolare importanza per la Giunta provinciale, specie a livello politico visto che su di esso si è svolta una buona parte della recente campagna elettorale, è stato la riapertura del punto nascita di Cavalese a servizio delle valli di Fiemme e di Fassa, fortissimamente voluto dalle popolazioni locali che ora hanno avuto soddisfazione.
«Riaprire a partire dal 1 dicembre 2018 il punto nascita con una delibera della prima riunione di giunta è un risultato importante, sicuramente una vittoria: diamo un segnale forte a una parte del Trentino che chiedeva risposte, su un tema sentito» ha messo in chiaro il governatore trentino. «Questa è una vicenda — ha sottolineato — sulla quale si è lavorato molto negli ultimi mesi. E appena insediati abbiamo voluto incontrare il direttore dell’Azienda sanitaria Paolo Bordon per verificare lo stato del personale medico. Servono — ha ricordato Fugatti — ostetriche, ginecologi e pediatri 24 ore su 24. E non è così facile riuscire a trovarli. L’Azienda sanitaria si era già attivata. E oggi sono garantite tutte le figure utili per la riapertura», ricorrendo anche ai “gettonisti”, peronale medico a chiamata.
«Il punto nascita — ha ribadito Fugatti — apre con una deroga alla deroga, alla quale avevo lavorato con l’ex assessore Zeni e con l’Azienda sanitaria relativa alla necessità di garantire la presenza di una sala operatoria nei casi di emergenza, oggi non presente a Cavalese. La deroga concessa per sei mesi, permetterà nel frattempo di concludere i lavori della nuova sala operatoria: a maggio-giugno del prossimo anno si entrerà dunque a regime».
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