Fallimento banche venete: Ciambetti e Negro consegnano la relazione della commissione ai procuratori di Vicenza e Treviso

Intanto al Parlamento il sottosegretario Bitonci presenta alcuni emendamenti per recepire i suggerimenti dei risparmiatori coinvolti nei crack bancari.

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risparmiatori "sbancati"

Il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, assieme al presidente della commissione speciale d’inchiesta sul fallimento banche del Veneto, Giovanna Negro, hanno consegnato ai procuratori dei Tribunali di Vicenza e Treviso le risultanze del lavoro fin qui svolto.

«Se per Paolo Gentiloni la Commissione d’inchiesta parlamentare sulle banche fu un tentato suicidio dell’allora partito di maggioranza, non altrettanto possiamo dire per l’approfondimento svolto dal Consiglio regionale del Veneto: qui si è lavorato bene, in maniera proficua e, diversamente da quanto accaduto a Roma, dove, per le stesse ammissioni dell’ex primo ministro, il Parlamento non ha fatto emergere novità di rilievo, la Commissione presieduta da Giovanna Negro ha restituito un quadro generale su cui riflettere e in cui vi sono certamente passaggi inediti e tali da suscitare interesse. Vi sono dati e date, coincidenze e concomitanze che credo siano illuminanti» ha sottolineato Ciambetti.

«Si tratta di un testo corposo e particolare nei contenuti come nella ricostruzione del quadro generale – ha spiegato Ciambetti -. La consegna ai due procuratori della Repubblica di Vicenza e Treviso è un atto di cortesia istituzionale, un momento di collaborazione tra Consiglio regionale e Procura della Repubblica: la nostra speranza è di contribuire e aver dato un aiuto a chi oggi sta difendendo la Giustizia anche per dare una risposta a tutti i risparmiatori truffati».

Secondo Giovanna Negro, presidente della Commissione speciale d’inchiesta di Palazzo ferro Fini sul fallimento banche, «la nostra Commissione aveva un ruolo conoscitivo e pertanto è giusto affidare quanto abbiamo appurato a chi ha, invece, il ruolo ispettivo e inquirente. Affidiamo, con serenità e con la speranza di giungere utili, alle Procure il nostro lavoro: sono sicura che ne faranno buon uso».

Intanto, a Roma prosegue il lavoro del Parlamento per dare un serio ristoro alle vittime dei fallimenti bancari. Impegnato sul tema in prima persona è il sottosegretario all’Economia, il padovano Massimo Bitonci, che in una nota informa che «la Lega ha presentato un emendamento alla Manovra con cui recepisce le richieste dei risparmiatori truffati dalle banche. Vogliamo evitare disparità di trattamento rispetto a chi ha presentato la domanda ad Acf in questo periodo e non è rientrata nell’ambito dei risparmiatori previsto dal ddl di Bilancio. I risparmiatori vanno messi tutti nelle stesse condizioni e tutelati fino in fondo con un percorso guidato per semplificare al massimo le procedure. Lo ribadiamo: il ristoro del 30%, che non ha eguali in Europa, deve essere considerato un acconto. Già oggi sono stati erogati i primi 40 rimborsi, pari a 657.000 euro, a dimostrazione che la nostra soluzione dell’arbitrato Consob funziona».

«Con l’emendamento presentato – spiega Bitonciintendiamo allargare la platea dei risparmiatori da ammettere alle procedure, specificando che tra essi vi rientra anche chi è in possesso di quote di partecipazione – soprattutto risparmiatori della Banca Popolaredi Vicenza -, acceleriamo i tempi di erogazione e incrementiamo lo stanziamento finanziario per aumentare la percentuale del ristoro attraverso ulteriori disponibilità fino a 2,5 miliardi provenienti da fondi dormienti. Inoltre, ripristiniamo la possibilità di proporre azioninei confronti delle Autorità di vigilanza e delle banche, oltre a consentire di proseguire nel contenzioso legale contro la Consob, Banca d’Italia e banche».

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