Confartigianato Veneto incontra la pattuglia parlamentare regionale sulla legge di bilancio 2019

Presenti Lega (anche con il ministro Stefani), Partito Democratico, Forza Italia; assente il Movimento 5 Stelle. Bonomo: «consegnato un documento che declina, in chiave veneta, le richieste su legge di bilancio, decreto fiscale, autonomia e emergenza maltempo». 

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legge di bilancio 2019

Confartigianato imprese del Veneto ha incontrato la pattuglia parlamentare regionale in vista della discussione della legge di bilancio 2019 per esporre le aspettative del mondo imprenditoriale. Un confronto partito da un aspetto particolare, anche se non secondario: il contenzioso tributario.

Facendo riferimento al 2017, il contenzioso tributario mostra un’Italia divisa sostanzialmente in due. Nel primo grado di giudizio, Alto Adige (6.5), Trentino (7.9), Veneto (8) e Piemonte (8.2) in particolare, fanno registrare un indice di ricorso, parametrato sul numero di imprese, inferiore a 10 ogni 1.000 imprese. Ben al di sotto della media nazionale pari a 24,4 e quasi un decimo rispetto ad alcune regioni del Sud che viaggiano su valori incredibili: Sicilia a 59,9 e Calabria a 75,2. Lo stesso avviene per il ricorso in II grado alle commissioni regionali per il quale il 3,8 del Veneto (sempre ogni 1.000 imprese) stride rispetto al 37 del Molise od al 20,3 della Sicilia ed alla Cassazione dove le distanze sono molto simili.

E’ partito da questi numeri Agostino Bonomo, presidente di Confartigianato Imprese Veneto per spiegare ai parlamentari del Veneto la necessità di superare il terminePace fiscale” per adottare il termine “Civiltà fiscale”, cioè un corretto rapporto “a regime” che, ad esempio, rinunci definitivamente al criterio della presunzione, che può degenerare in preconcetto, per basare i controlli sul contribuente. Per questo già gli I.S.A., che hanno sostituito gli studi di settore, saranno un banco di prova. «Dal nostro studio – ha commentatoBonomo – ricaviamo motivi per dubitare che la “Pace fiscale” possa rappresentare un passo in avanti verso la regolarità a regime. Non basta, a nostro avviso, eliminare pendenze, talvolta anche banali, per avere un futuro diverso. Occorrono cambiamenti importanti, che attengono soprattutto al senso civico ed alla cultura della responsabilità sociale, e le modalità del rapporto fiscale devono premiare questi elementi».

Entrando nel merito della questione, Bonomo ha detto che «riteniamo positiva l’estensione dei termini e le migliori condizioni concesse per la rottamazione dei ruoli emessi fino a tutto il dicembre 2017. Come altrettanto positivamente giudichiamo la previsione di stralcio dei crediti erariali sotto i mille euro, per l’effetto “pulizia” che comporta. Ma, in tema di definizione agevolata delle controversie tributarie ancora in essere, appare necessario “correggere il tiro” onde evitare ulteriori disparità di trattamento tra soggetti coinvolti in liti pendenti e paradossali sovrapposizioni di intenti rinvenibili tra le pieghe del medesimo provvedimento – sottolinea Bonomo -. Perdendo in secondo grado un ricorso per sole sanzioni e non volendo proseguire in cassazione ci sono due alternative: o si attende la cartella per poi aderire alla nuova rottamazione e non pagare nulla o si chiude la lite subito, versando il 15%. In merito alla possibilità di integrare, in via eccezionale, quanto dichiarato per gli anni 2013-2016 e sanare la “dimenticanza” mediante il pagamento di un’imposta sostitutiva omnicomprensiva con aliquota del 20%, si ritiene che la possibilità così concessa presti il fianco ad evidenti profili di iniquità sociale».

Circa la legge di bilancio 2019, Confartigianato rileva incongruenze anche sull’ipotesi di “saldo e stralcio”: si tratta di un’opzione concedibile alle imprese in oggettiva difficoltà economica, attraverso cui le stesse potrebbero pagare solo una percentuale dell’imposta in base alle risultanze dell’indice di liquidità per loro calcolato – evidenzia Bonomo. Auspichiamo fin d’ora che vengano considerati anche altri elementi, al fine di individuare le imprese effettivamente meritevoli di accedere a condizioni agevolate (ad esempio considerando la misura dei crediti incagliati/inesigibili per cause non dipendenti dalla gestione dell’imprenditore)».

Nel passare all’esame puntuale dei testi ed alle specifiche proposte alla legge di bilancio 2019, Bonomo ha utilizzato la metafora del condominio. «Il settore artigiano è uno degli appartamenti del condominio produttivo, sociale e istituzionale italiano. L’industria, il commercio, l’agricoltura, ad esempio, sono gli altri. Le condizioni complessive di fornitura delle utilities e la solidità dell’edificio sovrastano e condizionano chiaramente le condizioni di vita nei singoli appartamenti. Le utilities cui facciamo riferimento – ha sottolineato Bonomo – sono il costodel credito, la burocrazia che non viene affatto meno, il minor valore del risparmio italiano, il valore della legalità, l’andamento dei mercati, la fiducia nel futuro la propensione agli investimenti e le conseguenze del nuovo indebitamento, che ci auguriamo possano produrre stimoli di ripresa, che al momento comunque non registriamo».

Andando all’“appartamento artigianato”, nel condominio Italia, le proposte della categoria sono le seguenti: in ambito semplificazionila richiesta, per la fatturazione elettronica, di non applicazione di sanzioni in caso di errori legati al processo di emissione, ricezione e registrazione dei documenti, almeno per tutto il 2019. Molte le sollecitazioni tecniche relative ai contenuti della Legge di bilancio 2019, tra cui lo scetticismo rispetto alla introduzione della cosiddetta “mini IRES” che potrebbe non essere conveniente per le imprese, oltre ad essere particolarmente complessa; la netta contrarietà all’abolizione sia del super ammortamento, misura risultata importante per gli investimenti in dotazione strumentale da parte delle imprese, che della riduzione dell’iper ammortamento e credito d’impostaper la formazione.

L’estensione a 65.000 euro del regime forfetario è un provvedimento che Confartigianato sollecita da anni e che viene finalmente accolto, anche se migliorabile con la riduzione delle percentuali di redditività.

Giudizio negativo è stato espresso per il reddito e pensioni di cittadinanza: «anche se non se ne conoscono ancora i dettagli, appaiono fin d’ora misure che provocheranno un incremento del lavoro nero, demotiveranno l’imprenditorialità, ignoreranno che sono le imprese e l’autoimprenditorialità che producono lavoro, presupposto per la dignità della persona – ha sottolineato Bonomo -. Un Paese responsabile, al netto della sacrosanta lotta alla povertà, dovrebbe investire questi soldi in opere contro il dissesto idrogeologico e ambientale, uno dei pochi temi spendibili su tutto il territorio Italiano».

In tema di superamento della Legge Fornero, ad oggi non c’è nessuna conferma che riguardi anche il lavoro autonomo. Se così fosse, la scelta sarebbe inspiegabilmente discriminante. Denunciato il taglio da 97 a 56 milioni per l’alternanza scuola-lavoro, cui è stato anche cambiato il nome in “percorsi per le competenze trasversali”, quasi ci fosse vergogna a pronunciare il sostantivo lavoro. Ulteriore sottolineatura riguarda il mancato adeguamento, ad oggi, delle tariffe INAIL con un ulteriore minimo taglio medio del 25%. Confartigianato Veneto ha quindi proposto un emendamento per attivare la cassa integrazione in deroga a sostegno delle impresecolpite dal maltempo.

Infine l’autonomia regionale. Per Bonomo «la situazione, nonostante il grande lavoro del ministro Stefani d’intesa con le Regioni interessate e nei confronti dei ministeri coinvolti, non è incoraggiante e ogni giorno che passa emergono le contraddizioni del Movimento 5 Stelle che si dichiara d’accordo in Veneto e frena a livello nazionale».

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