Una pesante tegola europea sta per abbattersi sugli uffici della provincia di Bolzano e proviene direttamente da Bruxelles, sede della Comunità europea, che ha messo in mora l’amministrazione altoatesina, rea di non avere ancora impegnato 10,7 milioni di euro di sua competenza nell’ambito della programmazione 2014-2020 dei fondi Fse. Soldi che entro la fine dell’anno, se non impegnati, evaporeranno destinati da Bruxelles ad altre realtà più efficienti nella spesa dei fondi comunitari destinati al supporto delle politiche del lavoro.
Il direttore generale per l’occupazione, affari sociali e inclusione della Comunità, Joost Korte aveva scritto già lo scorso 18 settembre a Bolzano per sollecitare l’accelerazione della spesa, ed è di questi giorni la replica degli uffici competenti della Provincia, con cui si cerca di contenere il danno, che ormai è praticamente irrecuperabile.
Il motivo del contendere sta tutto nel fatto che in Alto Adige ci sono state poche richieste di fondi per promuovere l’occupazione, stante il fatto che i soggetti coinvolti nella gestione dei fondi disponibili incappati nei contenziosi sorti con la chiusura della programmazione 2007-2017 non hanno più partecipato alle successive iniziative, scottati dagli errori di gestione da parte della stessa Provincia. Provincia che ora si trova a corto di proposte da finanziare e di enti gestori in grado di spendere le risorse disponibili. Con il risultato che i 10,7 milioni comunitari disponibili, se non impegnati entro il 31 dicembre 2018, rischiano il disimpegno automatico.
La situazione in Alto Adige non è migliore che in altre realtà italiane, anzi. Il Belpaese rischia di perdere in modo del tutto automatico la bellezza di 732 milioni di euro che saranno dirottati in qualche altro paese ben più attento nella gestione dei fondi comunitari. Anche in questo frangente, è il Sud a distinguersi in peggio, con la Sicilia con 47,7 milioni inutilizzati, seguita dalla Campania del vicepremier e ministro al lavoro pentastellato, Luigi Di Maio (24 milioni) e dalla Sardegna (17 milioni) e da Bolzano, quarta di questa poco invidiabile classifica dello scialo. Se Bolzano piange, Trento viceversa sta decisamente meglio, con “solo” 980.000 euro a rischio di disimpegno.
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