Istat, ecco la radiografia delle imprese nel 2016

Le imprese di dimensioni con più di 250 addetti sono ancora una minoranza, ma sono quelle che crescono meglio. 

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radiografia delle imprese

L’Istat ha effettuato una radiografia delle imprese aggiornato al 2016, traendone una serie di dati interessanti.

Le imprese attive nell’industria e nei servizi di mercato sono 4,3 milioni e occupano 16,1 milioni di addetti, di cui 11,3 milioni dipendenti. La dimensione media è di 3,8 addetti. Il 5,0% delle imprese è organizzato in strutture di gruppo che occupano circa un terzo degli addetti. Sono infatti 212.562 le imprese organizzate in gruppi d’impresa (97.535 gruppi), con 5,5 milioni di addetti, 5,4 milioni di dipendenti e una dimensione media di 25,7 addetti, che raggiunge i 74,6 addetti nel caso dei gruppi multinazionali.

Nel 2016 si rafforza la crescita del valore aggiunto, che per il terzo anno consecutivo fa registrare un incremento (+4,8% del 2016 su 2015, +4,0% del 2015 sul 2014, +1,5% del 2014 sul 2013). Ancora più marcata la performance della redditività, con il margine operativo lordo che nel 2016 segna un aumento del 6,6%, a seguito di una crescita del costo del lavoro (+3,4%) minore di quella del valore aggiunto.

Un impatto significativo sulla crescita del sistema produttivo è determinato dalle imprese organizzate in gruppi – che generano il 55,6% del totale del valore aggiunto – per le quali l’aumento del valore aggiunto è del 5,3% e quello del margine operativo lordo è dell’8,4% (contro +4,2% e +4,0% registrato dalle imprese che non appartengono a gruppi).

Alla crescita del valore aggiunto si associa una domanda di lavoro positiva, che ha generato circa 390.000 addetti aggiuntivi, con incrementi in tutte le classi dimensionali e di particolare intensità nelle piccole imprese (tra 10 e 49 addetti). I costi del personale aumentano del 4,3% per le imprese appartenenti a gruppi e del 2,7% per le imprese indipendenti.

Il settore dei servizi (78,6% di imprese, 67,1% degli addetti e 58,0% del valore aggiunto totale), registra una crescita del valore aggiunto del 5,2% ma l’incremento del margine operativo lordo è inferiore alla media (+6,2% contro +6,6%), a causa di un forte aumento dei costi del personale (+4,2% contro +3,4% medio).

Solo il 4,4% delle imprese dei servizi fa parte di un gruppo, occupa il 30,0% degli addetti del settore e realizza circa la metà del valore aggiunto dei servizi. Per queste imprese la crescita del valore aggiunto è molto superiore alla crescita media del comparto (+5,7%).

Nell’industria in senso stretto la dinamica del valore aggiunto è in linea con la variazione complessiva (+4,9% a fronte del +4,8% di media) mentre il margine operativo lordo fa registrare un aumento ben superiore alla media (+8,2%), spiegato da una crescita più contenuta del costo del lavoro (+2,5%). Il 9,7% delle imprese del settore è organizzato in strutture di gruppo che impiegano la metà degli addetti e realizzano il 68,9% del valore aggiunto del settore. Anche per queste imprese l’appartenenza a gruppi sembra essere un elemento premiante visto che si registra un incremento del valore aggiunto superiore all’aumento delle imprese non appartenenti a gruppi (+5,2% contro +4,2%).

Il comparto delle costruzioni registra aumenti più contenuti del valore aggiunto (+1,2%) e del margine operativo lordo (+0,8%). Il 4,8% delle imprese del settore organizzato in strutture di gruppo registra invece una crescita del valore aggiunto pari all’1,9%.

La produttività delle imprese appartenenti a gruppi è in media più del doppio di quella delle imprese indipendenti, con un divario maggiore nel comparto dei servizi, dove però la produttività si assesta intorno a livelli più bassi.

Il 31,7% del valore aggiunto totale proviene dalle imprese con 250 addetti e oltre (grandi imprese), il 29,3% dalle imprese fino a 10 addetti, il 17,8% da quelle con 50-249 addetti, l’11,0% dalle imprese con 20-49 addetti e il 10,2% da quelle con 10-19 addetti. Il valore aggiunto registra un aumento inferiore alla media fra le imprese fino a 19 addetti e superiore alla media fra quelle con 20 addetti e oltre (+5,6%).

Sono le imprese con 250 addetti e oltre a contribuire con 8,1 milioni di euro all’aumento del margine operativo lordo (+9,5%). Le imprese con meno di 10 addetti, che rappresentano il 95,2% delle imprese attive e il 46,1% degli addetti complessivi, sono quelle che registrano la più bassa crescita del valore aggiunto (+3,6%) e una crescita contenuta del margine operativo lordo (+4,4%). Nei gruppi, lo stesso segmento di imprese rappresenta invece il 73,1% delle imprese ma solo il 5,4% degli addetti e il 6,9% del valore aggiunto. Le grandi imprese, che sono solo l’1,4% in termini di numerosità nei gruppi, realizzano però il 54,4% del valore aggiunto e occupano il 54,9% degli addetti nei gruppi di impresa.

La spesa per investimenti cresce ancora (+3,9%) per un totale di 91 miliardi di euro. Un terzo della spesa è sostenuta dalle imprese dei servizi con 20 addetti e più che tuttavia hanno investito il 5,7% in meno rispetto al 2014.

In generale, gli investimenti decrescono molto nelle imprese con 20-49 addetti (-20,0%), sono quasi stabili per quelle con 50-249 addetti (-1,2%) e per quelle con 10-19 addetti (+1,1%) aumentano per le grandi (+8,3%) e per le micro (+13,3%). La spesa per investimenti cresce dell’1,4% nei servizi, del 3,3% nelle costruzioni e del 7,5% nell’industria in senso stretto. In quest’ultimo comparto le imprese che aumentano i propri investimenti rispetto al 2015 sono quelle di dimensione 20-49 e 50-249 addetti (rispettivamente +14,2% e +12,4%); dal punto di vista settoriale, gli investimenti registrano una crescita significativa nei servizi di stampa e riproduzione di supporti registrati e nell’industria delle bevande.

Nel settore manifatturiero gli investimenti aumentano dell’11,2% (da 26,5 miliardi di euro del 2015 a 29,5 miliardi di euro del 2016), con un aumento maggiore nei settori a bassa intensità tecnologica che assorbono quasi un terzo degli investimenti dell’industria in senso stretto (+20,6%, contro +11,7% nei settori a medio-alta intensità tecnologica, +10,2% nei settori ad alta intensità tecnologica e +2,6% in quelli a intensità tecnologica medio-bassa).

Se si considerano i segmenti dimensionali, nel settore manifatturiero la produttività mediana delle grandi imprese è pari a 79.200 euro, circa 4 volte quella della classe di imprese con 1-10 addetti (19.600 euro). Tale differenziale è meno forte per le imprese appartenenti a gruppi (80.200 euro contro 42.300 euro) rispetto a quelle indipendenti (53.200 euro contro 19.300 euro).

I gruppi di impresa in Italia, incluse le imprese del settore finanziario e assicurativo, sono 97.535 per un totale di 221.801 imprese attive e oltre 5,8 milioni di addetti. Rispetto al 2015, il numero dei gruppi diminuisce dell’1,8%, le imprese dello 0,8% mentre gli addetti aumentano del 2,4%.

Il 20,1% dei gruppi di impresa è un gruppo multinazionale (il 10,7% è controllato da un soggetto residente all’estero). I gruppi domestici (79,9%) controllano il 79,3% delle imprese appartenenti a gruppi e assorbono il 40% degli addetti. La dimensione media dei gruppi controllati da soggetti non residenti è pari a 137 addetti per gruppo, contro un valore di 225,4 nei gruppi multinazionali con vertice residente e di 30 nei gruppi domestici.

Tra i vertici residenti prevalgono le strutture organizzative con a capo una persona fisica o un’impresa individuale (47,1% dei gruppi); in termini di addetti, la forma giuridica dei vertici più diffusa è la società per azioni (25,4% del totale) mentre in termini di imprese appartenenti a gruppi un posto importante è occupato dalle società a responsabilità limitata (19,5%). Se si considera la dimensione media, prevalgono come forma organizzativa i gruppi controllati da società in accomandita per azioni (Sapa) i quali, pur rappresentando soltanto lo 0,1% dei gruppi, hanno una dimensione media pari a 428,7 addetti per gruppo (Tavola 5 in appendice – gruppi d’impresa).

Il 79,3% è rappresentato da gruppi di piccole dimensioni; i gruppi Large e Very large sono 5.652 di cui solo 176 Very large. La dimensione dei gruppi è maggiore per i gruppi globalizzati rispetto ai gruppi domestici; più di un terzo dei gruppi Large e Very Large sono gruppi multinazionali a controllo nazionale.

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