Conou: Italia prima in Europa per la rigenerazione degli olii lubrificanti

Il consorzio ha presentato il Green Economy Report: il riciclo degli oli minerali nel 2017 ha fatto risparmiare al paese 56 milioni di euro sulla bilancia petrolifera. Al via la nuova edizione di CircOILeconomy. 

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Il CONOU (Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati) ha pubblicato il suo Green Economy Report 2017, da cui emerge come dal 2016 al 2017, in Italia la raccolta degli oli minerali usati è aumentata del 3%. Una percentuale piccola in apparenza che nasconde numeri molto più grandi. Questa piccola crescita ha portato l’Italia ad un passo dall’obiettivo di recuperare tutto l’olio lubrificante immesso sul mercato che non è consumato durante l’utilizzo. E, soprattutto, il recupero ha permesso al Paese di risparmiare emissioni, risorse naturali e denaro.

Il documento presentato alla Fiera Ecomondo 2018 e fa il punto della situazione per gli oli lubrificanti rigenerati, settore dell’economia circolare che vede l’Italia prima in Europa. Rispetto agli altri Stati membri, l’Italia non solo raccoglie un maggiore quantitativo di oli in relazione all’immesso al consumo (45% contro 41%), ma ne avvia a rigenerazione ben il 99% contro una media UE del 55%.

Il riciclaggio di questi prodotti è un processo ad alto rendimento: da 100 kg di olio minerale usato si possono ottenere circa 65 kg di lubrificante base e 20/25 kg di gasolio e bitume, consentendo così un risparmio significativo sulla bolletta energetica nazionale. Nel 2017, la filiera ha fatto risparmiare al Paese 56 milioni di euro grazie alle importazioni di greggio evitate, trasformando quelle 183.000 tonnellate di oli lubrificanti raccolti in 112.000 tonnellate di basi rigenerate e oltre 50.000 tonnellate di oli leggeri, gasoli e bitumi.

Il Green Economy Report 2017 mostra come il circolo virtuoso innescato nel settore abbia diretti benefici anche sull’ambiente, riducendo l’impronta di carbonio e i consumi di acqua, materia e suolo. Il rapporto parla di 44.000 tonnellate di emissioni di CO2 equivalente evitate, 520.000 metri cubi d’acqua risparmiati e 262.000 tonnellate di risorse naturali, fossili e minerali, non consumate.

Secondo il presidente del CONOUPaolo Tomasi, «questi risultati confermano l’efficacia di una filiera radicata nel territorio, improntata all’innovazione e orientata agli adempimenti della propria missione ambientale: incrementare la raccolta e migliorarla dal punto di vista qualitativo, per mantenere elevati i quantitativi di riciclo tramite rigenerazione».

Per spingere oltre i limiti la filiera, il CONOU ha presentato  anche la campagna itinerante CircOILeconomy, che con la collaborazione di Confindustria punta a migliorare la qualità dell’olio lubrificante usato proveniente dal settore industriale, il cui peso sta assumendo un’importanza crescente rispetto a quello dell’autotrazione. «Così – aggiunge Tomasi – migliorerà la qualità del rifiuto avviata alla rigenerazione, e di conseguenza la resa delle raffinerie, con una riduzione dei costi; in questo modo si eleverà ulteriormente l’efficacia di una filiera già molto performante, rendendo le imprese protagoniste di un sistema virtuoso di economia circolare».

L’idea alla base della campagna è rendere consapevoli gli operatori industriali da una parte sulla pericolosità del rifiuto olio lubrificante usato, dall’altra sull’importanza di conoscerne le procedure di detenzione e stoccaggio in azienda. Con CircOILeconomy le aziende diventano protagoniste di un ciclo virtuoso di recupero e riutilizzo dell’olio minerale esausto. Il Consorzio si è reso disponibile a supportarle nell’adempimento degli obblighi di legge relativi alla gestione di questo rifiuto pericoloso, a offrire formazione e informazione sulle procedure da seguire, le norme di sicurezza e le eventuali sanzioni amministrative, e a comunicare l’evoluzione della normativa sull’ambiente, aiutandole ad applicare con semplicità una normativa complessa. Così facendo, a mano a mano, le aziende che producono olio lubrificante usato diventeranno parte attiva della filiera dell’economia circolare e protagoniste di un sistema efficiente e competitivo, trasformandosi in “ambasciatori” di buone pratiche e migliorando la propria reputazione aziendale.

CircOILeconomy parte alla fine del 2018 per poi proseguire per tutto il biennio 2019/2020, facendo tappa in tutte le regioni d’Italia presso le sedi territoriali di Confindustria. Dopo il debutto ad Ecomondo, la seconda tappa è prevista per lunedì 10 dicembre presso la sede di Confidustria Veneto di Porto Marghera.

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