Progetto Argos: la pesca in Adriatico

Riunione a Trieste del comitato di gestione internazionale. Zannier: «bene la collaborazione internazionale sull’“economia blu”». 

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Progetto Argos

A Trieste si è riunito il comitato di gestione del progetto Argos relativo alla pesca in Adriatico, tra i quali figurano, oltre al Friuli Venezia Giulia (capofila), le regioni italiane del Veneto, Emilia Romagna, Marche, Molise e Puglia, le contee croate di Zara, Dubrovnik, Sebenico, quella Litoraneo Montana, la Regione Istriana, l’Agenzia di sviluppo della Contea di SpalatoDalmazia, il ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, il ministero dell’Agricoltura della Repubblica di Croazia, il Consiglio nazionale delle ricerche di Roma e l’Istituto di Oceanografia e pesca di Spalato.

«Nell’ambito delle materie collegate al mare e alla pesca e riguardo alla “blue economy” è indispensabile la massima collaborazione tra le realtà del bacino dell’Adriatico – ha detto l’assessore alle risorse agroalimentari, forestali e ittiche del Friuli Venezia Giulia, Stefano Zannier -. È necessario portare avanti una visione comune della gestione di un’area eterogena e complessa, che non sempre viene compresa completamente a livello europeo, in quanto molto diversa da quella attuata in altre aree».

Nel corso dell’incontro, incentrato sulla partecipazione del partenariato ai prossimi bandi europei, Zannier ha spiegato ai presenti che «abbiamo la necessità di lavorare uniti per acquisire una capacità di analisi tecnica e un peso politico superiori a quelli delle singole regioni. Inoltre, le differenze esistenti all’interno dell’Unione europea nella gestione delle pratiche legate alla pesca o alla tutela dei siti rimarcano la necessità di un forte impegno locale, al fine di sottolineare le necessità e le prospettive dei singoli territori. Attraverso una visione comune e una gestione coordinata le zone che fanno parte del distretto della pesca Nord Adriatico possono infatti essere rappresentata in modo più autorevole all’intero dell’Ue».

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