Antibiotici negli allevamenti, l’Ue vieta l’uso preventivo

Approvati i nuovi regolamenti dalla plenaria del Parlamento europeo. Coop: «bene lo stop a uso preventivo degli antibiotici». 

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Antibiotici negli allevamenti

L’antibioticoresistenza è uno dei grandi temi della sanità mondiale e deve essere affrontato da molti punti vista, a cominciare dal limitare l’abuso nella medicina umana, ma anche nelle cure degli animali l’impiego di antibiotici negli allevamenti è possibile intervenire ridurne l’impiego e un passo avanti decisivo è stato fatto oggi dal legislatore europeo.

L’uso preventivo di antibiotici negli allevamenti diventa esplicitamente vietato in tutta l’Ue e permesso solo a determinate condizioni. E le stesse regole devono valere per i prodotti alimentari importati. È la conseguenza principale dell’approvazione di diversi regolamenti da parte della plenaria dell’Europarlamento, che per diventare legge devono ora avere solo l’ok formale del Consiglio. Il regolamento sui farmaci veterinari limita l’uso profilattico (cioè come misura preventiva, in assenza di segni clinici d’infezione) di antimicrobici al singolo animale, a precise condizioni, e lo vieta per i gruppi. L’uso invece di antibiotici per accelerare la crescita è tassativamente vietato da molto tempo.

Per contribuire ad affrontare la resistenza agli antibiotici, la legislazione dà alla Commissione europea la facoltà di selezionare quelli da riservare esclusivamente al trattamento degli esseri umani. I deputati hanno inoltre convenuto che un secondo regolamento che ha avuto l’ok della plenaria introduce il divieto dell’uso preventivo di antibiotici nei mangimi medicati. L’uso metafilattico, cioè il trattamento dell’intero gruppo di animali quando solo uno è infetto, sarà consentito solo quando il rischio di diffusione dell’infezione è elevato e non esiste un’alternativa. Tutte decisioni che devono essere prese solo dopo visita e diagnosi di un veterinario.

«Guardiamo con soddisfazione a quanto sta emergendo in materia in ambito europeo. E’ perfettamente in linea con la nostra campagna Alleviamo la salute – commenta Renata Pascarelli, Direttore Qualità Coop Italia i nuovi regolanti Ue -. Si tratta di un atto importante perfettamente in linea con la campagna Coop “Alleviamo la salute” lanciata un anno e mezzo fa e ancora in corso tale da aver coinvolto oltre 1.700 allevamenti italiani in una vera e propria rivoluzione gestionale volta a contrastare l’antibiotico resistenza affrontando a monte anche il tema del benessere animale».

«I consumatori stanno sempre più chiedendo di essere rassicurati che gli animali siano allevati rispettando i requisiti di benessere animale  -continua Pascarelli -. In questo senso ci conforta pensare che la sensibilità sul tema stia crescendo ovunque. Siamo convinti che il nostro impegno avviato oramai da tempo abbia contribuito ad alzare l’attenzione sul tema e che è possibile produrre in modo diverso».

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