Emilia Romagna calano i rifiuti urbani (-2,6%) e gli indifferenziati (-6,1%) e aumenta la raccolta differenziata (+2,5%)

Nel 2018 prodotte 76.639 tonnellate in meno di rifiuti urbani e 63.452 tonnellate di indifferenziato. 

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Caro rifiuti fondazione utilitatis

Cala la produzione totale dei rifiuti urbani in Emilia Romagna di circa 128.000 tonnellate rispetto al 2017: una riduzione del 2,6%. E diminuiscono anche i rifiuti indifferenziati, destinati in prevalenza alla termovalorizzazione, del 6,1%: 63.452 tonnellate in meno. Un dato importante perché nonostante la Regione continui a crescere – con una previsione per quest’anno del +1,9% del Pil, secondo i dati Prometeia, e quindi la crescita più alta nel Paese – la produzione dei rifiuti continua a calare come previsto dal Piano regionale approvato due anni fa.

«Si tratta di un dato molto significativo che conferma un costante e netto miglioramento – afferma l’assessore regionale all’ambientePaola Gazzolo -. In Emilia Romagna si producono sempre meno rifiuti urbani e questo permette di fare passi avanti, avvicinandoci agli obiettivi del Piano regionale a soli due anni dalla sua adozione. Nella nostra regione c’è ripresa economica, ma cala la produzione di rifiuti: due elementi che confermano la strategia regionale».

In base ai dati, in Emilia Romagna restano sostanzialmente invariate le autorizzazioni per gli inceneritori: in nessun impiantosaranno trattati più rifiuti del previsto. Solo il termovalorizzatore di Parma sarà chiamato – in coerenza con l’accordo di autolimitazione siglato ad agosto – a gestire circa 34.000 tonnellate aggiuntive rispetto alle 130.000 già concordate. Si tratta comunque di una quantità inferiore di circa 3.000 tonnellate rispetto allo scorso anno e comprende le 5.000 tonnellate accolte dalla Liguria a fronte dell’emergenza in corso nella regione confinante.

«A questi dati si uniscono le buone notizie sul fronte della raccolta differenziata che – sottolinea Gazzolo -, nel 2017, si è attestata al 64,3%: oltre 2 punti e mezzo in più sull’anno prima».

La raccolta differenziata oltrepassa abbondantemente il 50% in tutte le province (dati 2017). Parma tocca il 77,6%, facendo registrare un incremento pari al 3,7% rispetto al 73,9% del 2016. Reggio Emilia segna il 71,3% (+2,9% rispetto al 2016), poi Ferrarache raggiunge il 68% e mette a segno l’aumento più rilevante sull’anno precedente: +7,2%. Modena con il 67,8% (+3% in più), quindi Rimini al 63,5% (+3,3%) e sale anche Bologna con un +2,8%, centrando il 59,5% di differenziata. Forlì-Cesena si attesta al 56,4% (+0,8) mentre Ravenna è sostanzialmente stabile col 54,8% (-0,4%). Calo per Piacenza, al 61,1% rispetto al 63,4% dell’anno precedente. Il passaggio alla tariffa puntuale, indispensabile per accrescere le percentuali di raccolta differenziata, avverrà in modo completo in tutti i territori quando saranno aggiudicate le nuove gare per il servizio di gestione rifiuti. Entro l’autunno prenderanno il via a Bologna, Modena e Reggio Emilia, mentre sono in corso le procedure di aggiudicazione per Piacenza, Parma, Ravenna e Cesena.

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