L’Antitrust Italia multa Apple e Samsung per pratiche di obsolescenza programmata

Condanna, rispettivamente di 10 e 5 milioni di euro, per aver volutamente rallentato telefoni cellulari tramite aggiornamenti dei sistemi operativi troppo onerosi per gli apparecchi più vecchi. 

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multa Apple e Samsung

L’Antitrust italiano multa Apple e Samsung per pratiche scorrette nei confronti dei consumatori.

Per Apple la multa da 10 milioni di euro fa il seguito a quella del 2012 quando l’azienda di Cupertino fu condannata a versare 900.000 euro per non essere stata sufficientemente chiara con le informazioni relative alle garanzie dei propri prodotti in Italia. La nuova multa è una condanna emessa per la prima volta al mondo contro l’obsolescenza programmata. Samsung è stata multata per 5 milioni di euro per aver rallentato intenzionalmente i propri dispositivi tramite aggiornamenti software.

L’inchiesta era stata avviata anche in Francia nel dicembre scorso, paese che ha una normativa a tutela dei diritti del consumatore migliore di quella italiana, cosa denunciata anche dal presidente dell’Unione Nazionale Consumatori Massimiliano Dona: «bisogna intervenire come in Francia con una legge contro l’obsolescenza programmata, inasprendo le pene per le pratiche commerciali scorrette. Chiediamo che anche la Procura della Repubblica, in caso di accertamento dei fatti, proceda sul piano penale».

La sanzione per Apple è più alta perché oltre agli aggiornamenti mirati, troppo onerosi per gli apparecchi più vecchi, non avrebbe informato correttamente gli utenti riguardo la deteriorabilità delle batterie al litio. La contestazione per Samsung riguarda l’aggiornamento software Android Marshmallow per Galaxy Note 7 proposto però anche per Galaxy Note 4 senza informare gli utenti di possibili gravi malfunzionamenti che possono anche richiedere costosi interventi di riparazione. Per Apple invece è contestato l’aggiornamento a iOS 10 per iPhone 7, installabile anche su iPhone 6, 6 Plus, 6s e 6s Plus. Secondo il Garante, Apple non avrebbe informato gli utenti circa i maggiori requisiti energetici del nuovo sistema operativo e dei possibili malfunzionamenti sui dispositivi tecnologicamente più vecchi. L’aggiornamento iOS 10.2.1 rilasciato per risolvere alcuni dei problemi, non informava invece del possibile rallentamento dei dispositivi.

Secondo il Garante, Apple e Samsung avrebbero violato gli articoli 20, 21, 22 e 24 del nostro Codice del Consumo: questa è la prima volta che una azienda dovrà rispondere davanti ai tribunali per l’accusa di obsolescenza programmata. Secondo quanto afferma AGCOM in una nota, questi aggiornamenti «hanno provocato gravi disfunzioni e ridotto significativamente le prestazioni» degli apparecchi meno recenti. Aggiornamenti che sarebbero stati installati dai consumatori perché “bombardati” dall’invito a scaricare i software privi d’informazioni adeguate. Nello specifico le persone non sarebbero state informate «delle maggiori richieste di energia del nuovo sistema operativo e dei possibili inconvenienti che avrebbero potuto comportare».

Samsung ha già rilasciato una nota ufficiale in cui dichiara di non pubblicare «aggiornamenti software al fine di ridurre le performance dei propri prodotti durante il loro ciclo di vita», confermando la propria collaborazione con AGCOM per fornire tutte le informazioni utili a chiarire la situazione.

Nel frattempo, entrambe le aziende sono chiamate a pubblicare una pagina in italiano sul proprio sito web informando i consumatori della multa.

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