Autovie Venete sceglie Lybra di Underground Power per produrre energia dai passaggi dei veicoli

I dispositivo installato al casello di Cordignano produrrà 15.000 kWh annui e taglierà di 11.000 tonnellate le emissioni di CO2 grazie all’energia prodotta dal sistema piezoelettrico sviluppata dalla start up Underground Power. 

0
1155
lybra underground power

15.000 KW/h prodotti in un anno, 11.000 tonnellate di anidride carbonica in meno, per una pista sulla quale transitano una media di 5-6.000 veicoli al giorno: sono i dati relativi all’adozione del progetto Lybra di Underground Power, che Autovie Venete sperimenterà, in A28, su una pista del casello di Cordignano per produrre energia sfruttando il passaggio dei veicoli su una particolare piattaforma annegata nell’asfalto. Se il test confermerà i dati delle proiezioni (già maturate nelle sperimentazioni condotte su piccola scala nel parcheggio di un centro commerciale, a Rescaldina a Milano), Lybra verrà poi esteso man mano a tutti i caselli della rete di Autovie Venete, a cominciare dalla barriera di Trieste Lisert.

Lybra di Underground Power è il dispositivo per il recupero di energia dal traffico, nato e sviluppato da un’idea completamente italiana, senza eguali a livello mondiale. Il sistema è capace di convertire l’energia cinetica dei veicoli in transito ed in rallentamento, assorbendo di fatto la loro decelerazione e convertendola in energia elettrica, energia che, da sempre, viene dissipata in calore dai freni dei veicoli e non verrebbe mai utilizzata. L’ulteriore valore aggiunto è riferito all’ambiente: il calore ed i gas di scarico dispersi nell’aria vengono notevolmente ridimensionati con una minore dispersione di anidride carbonica (CO2). Non ultimo, il sistema contribuisce ad aumentare la qualità della sicurezza stradale, inducendo i veicoli a rallentare dove già previsto, come ad esempio in prossimità di una barriera autostradale.

Lybra di Underground PowerL’iniziativa è stata presentata a Trieste, nella sala convegni di Friulia, nell’ambito diun partenariato di imprese. Oltre ad Autovie, ci sono Underground Power (Up), rappresentata dal presidente Andrea Pirisi e da Marco Orsini, vice presidente di Intermatica. L’intuizione vincente è di Underground Power – UP, startup nata nel 2011 e pluripremiata nel settore dell’energia rinnovabile anche dal ministero dell’Ambiente che l’ha selezionata come una delle 10 PMI Italiane più promettenti nel settore del CleanTech. Intermatica diventa per UP il partner commerciale ideale grazie alla sua attenzione verso le nuove tecnologie, lo sviluppo e l’integrazione di queste. Autovie Venete, alla quale è stato presentato il progetto, è stata la prima concessionaria a decidere di sperimentarlo sulla sua rete autostradale.

«Si tratta di un test – ha sottolineato il presidente di Autovie, Maurizio Castagna – che non ha uguali nel mondo e quindi siamo doppiamente orgogliosi di essere parte attiva della sperimentazione. Il traguardo è quello di trasformare il traffico in risorsa e gli agenti inquinanti in energia».

Il vicepresidente di Intermatica Marco Orsini si dice ottimista: «questo sistema diventerà una pietra miliare nel settore del recupero dell’energia. Noi ci crediamo esattamente come vent’anni fa abbiamo creduto, per primi, nella tecnologia delle trasmissioni satellitari».

Come funziona Lybra di Underground Power? E’ un dispositivo modulare brevettato da installare su strada, in questo caso nella pista telepass del casello, nelle zone di decelerazioni in grado di produrre energia elettrica dal transito di un veicolo. Quando il mezzo transita su Lybra, il suo peso ne comprime la superficie e durante questo processo, la compressione attiva un generatore contenuto all’interno del modulo che trasforma l’energia cinetica in energia elettrica. L’energia cinetica raccolta, viene trasformata in energia elettrica stabilizzata e collegata ad un inverter di derivazione fotovoltaica per il collegamento alla rete. Per il casello significa poter utilizzare l’energia prodotta dal traffico per alimentare gli impianti. Semplicissima la manutenzione che viene effettuata dalla ditta installatrice una volta all’anno con una modalità che garantisce il mantenimento di tutte le caratteristiche del “tappeto” di gomma vulcanizzata (simile a quella utilizzata dai pneumatici che protegge da ogni agente atmosferico l’apparecchiatura) sul quale transitano i veicoli.

© Riproduzione Riservata