Settimana densa di appuntamenti per l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, impegnata in una nuova tournée concertistica che farà tappa a Merano (lunedì 22 ottobre, Kursaal, ore 20), Bolzano (martedì 23, Auditorium, ore 20), Trento (mercoledì 24, Auditorium, ore 20.30) ed al Teatro Dal Verme di Milano (giovedì 25 ottobre alle 20.30 e sabato 27 ottobre alle 17 nell’ambito della Stagione dei Pomeriggi Musicali).
Sul podio il direttore principale Arvo Volmer, che guiderà l’Orchestra in due diversi programmi. A Merano e Milano saranno eseguiti il “Cantus in memoriam Benjamin Britten” di Arvo Pärt, il Quinto Concerto per violino e orchestra in la maggiore di W.A. Mozart (solista Alexandra Soumm) e la Terza Sinfonia “Eroica” di Beethoven. Quest’ultima sarà proposta anche nei due concerti della 59a Stagione sinfonica previsti a Bolzano (23 ottobre) e Trento (24 ottobre) dove potremo ascoltare invece il Terzo Concerto in do minore per pianoforte e orchestra di Ludwig van Beethoven (solista Jean-Efflam Bavouzet).
Composto fra il 1800 e il 1803, il Concerto in do minore per pianoforte e orchestra occupa una posizione centrale nella storia del concerto beethoveniano. Se in esso la struttura e il rapporto fra solista e orchestra sono ancora improntati al modello del concerto classico, la scrittura pianistica sovente se ne distacca, assumendo tratti di inconfondibile originalità. Il Concerto in do minore op. 37 fu completato intorno al 1802 ed eseguito con Beethoven al pianoforte il 5 aprile 1803 a Vienna; l’anno dopo veniva pubblicato, incontrando un successo che ne ha fatto per tutto l’Ottocento il concerto pianistico beethoveniano più eseguito.
Dedicata al principe Lobkowitz, il suo più importante mecenate, ed eseguita per la prima volta il 5 aprile 1803 in un concerto al Theater an der Wien con la direzione dell’autore, la Terza Sinfonia è per concezione e realizzazione un lavoro assolutamente originale: una di quelle opere capaci di modificare il corso stesso della storia della musica. «È noto che Beethoven – scrive Sergio Sablich – avrebbe voluto intitolare la Terza sinfonia “Bonaparte”, in omaggio a Napoleone e agli ideali rivoluzionari che egli ai suoi occhi rappresentava. Il titolo fu poi cambiato in “Sinfonia Eroica composta per festeggiare il sovvenire di un grand’uomo”, titolo che compare per la prima volta sulle parti d’orchestra pubblicate a Vienna nel 1806. Indipendentemente dalle motivazioni che indussero Beethoven a concepire prima e a ripudiare poi la celebre dedica, ciò che appare veramente importante è la volontà del musicista di collegare la propria opera con la storia e nello stesso tempo di superarla: il suo eroe è un grande uomo che, pur prodotto dalla storia, non si identifica con essa ma si proietta in una sfera ideale, propria della musica. In ciò sta la grandezza del suo gesto, il suo eroismo».
Già ospite della Haydn nel 2016, Jean-Efflam Bavouzet è considerato dalla critica internazionale tra i pianisti più interessanti di oggi. Vincitore del prestigioso Gramophone Concert Awards 2014 proprio nella categoria concerto per pianoforte e orchestra, più volte Artista dell’Anno per prestigiose riviste quali International Classical Music Awards, Diapason e Gramophone, ha suonato con grandi direttori quali Pierre Boulez, Andrew Davis, Vladimir Jurowski, Vasili Petrenko, Daniele Gatti, ValeryGergiev, Neeme Järvi, Andris Nelsons, Ivan Fischer e Ingo Metzmacher.
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