La giunta regionale ha deliberato di investire quasi 3 milioni di euro sul settore della pesca Emilia Romagna per puntare sulla sostenibilità sotto il profilo ambientale, attenta a promuovere l’innovazione e il miglioramento degli standard di sicurezza e di salutesul lavoro. A disposizione un consistente pacchetto di risorse – in totale quasi 3 milioni di euro – per dare una spinta ai progetti di investimento. Del budget complessivo, il 50% arriva dalla programmazione regionale sull’utilizzo dei fondi comunitari, il 15% direttamente dal bilancio della Regione e il 35% da risorse nazionali.
Sono quattro i bandi varati dalla Giunta regionale nell’ambito del Feamp, il Fondo europeo per gli affari marittimi e della pesca e puntano – tra le altre priorità – a favorire la competitività e la modernizzazione delle imprese, con un occhio di riguardo alla qualità del prodotto e al sostegno alla pesca costiera artigianale.
I primi due, intitolati rispettivamente “Efficienza energetica e mitigazione dei cambiamenti climatici” (Misura 1.41) e “Salute e sicurezza” (Misura 1.32), vantano ciascuno una dotazione di oltre 820.000 euro. Il primo, come recita il titolo stesso, finanzia interventi per l’incremento dell’efficienza energetica dei pescherecci e la mitigazione degli effetti del cambiamento climatico; il secondo è invece destinato a sostenere gli investimenti in attrezzature per il miglioramento della sicurezza, dell’igiene e, più in generale, delle condizioni di lavoro a bordo delle imbarcazioni e della salubrità della produzione.
Il terzo bando, con una dotazione di 750.000 euro, sostiene i progetti che mirano a ridurre l’impatto della pesca sull’ambiente marino, favorendo la riduzione dei rigetti in mare e lo sfruttamento sostenibile delle risorse (Misura 1.38).
Infine, il quarto e ultimo bando mette a disposizione circa 480.000 euro di contributi alle imprese di pesca che abbracciano tutte le fasi della filiera, dalla lavorazione alla vendita diretta, valorizzando la qualità (Misura 1.42).
Vengono messi a disposizione contributi a fondo perduto, a fronte degli investimenti effettuati. La percentuale di aiuto è la stessa per tutti e quattro i bandi ed è pari, in via ordinaria, al 50% della spesa ammissibile; percentuale che può aumentare all’80% nel caso di progetti presentati da imprese che si dedicano alla pesca costiera artigianale, al contrario ridotta al 30% se il beneficiario non è catalogato tra le piccole e medie imprese. Ad usufruire dei finanziamenti in conto capitale possono essere i proprietari e gli armatori delle imbarcazioni da pesca, a seconda del bando.
Anche l’elenco delle spese che danno diritto ai contributi varia da bando a bando, ma per tutti valgono gli stessi limiti: si va da un minimo di 25.000 ad un massimo di 185.000 euro a progetto. Possono essere rimborsate, entro le percentuali previste, le spese sostenute a partire dal 26 novembre 2015, purché riferite a interventi ancora non completati al momento della presentazione della domanda.