Da Berlino il Quartetto Armida per la Società Filarmonica di Trento

Giovane ensemble di ottimo profilo tecnico e musicale. 

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quartetto armida

Il Quartetto Armida è il protagonista del concerto della Stagione della Società Filarmonica di Trento di lunedì 22 ottobre (ore 20.30). Dal successo ottenuto nel 2012 al “Concorso Internazionale ARD” di Monaco, nel quale il Quartetto Armida si è aggiudicato il Primo Premio, oltre a quello del pubblico e altre sei menzioni speciali, la carriera internazionale del giovane quartetto berlinese è compiutamente sbocciata.

Fondato nel 2006 a Berlino, il quartetto prende il nome da un’opera di Haydn, il “padre del quartetto d’archi”. Il quartetto si è perfezionato studiando per diversi anni con i componenti del Quartetto Artemis e ha seguito inoltre gli insegnamenti di Rainer Schimdt(Quartetto Hagen) e Reinhard Goebel. Il Quartetto Armida (Martin Funda, violino; Johanna Staemmler, violino; Teresa Schwamm, viola; Peter Philipp Staemmler, violoncello) ha inoltre vinto nel 2011 il Primo premio al “Concorso Internazionale di Ginevra” e ha potuto usufruire di alcune borse di studio, prime fra tutte la “Irene Steels-Wilsing Foundation” e la “Gotthard-Schierse Foundation” di Berlino.

Per il triennio 2014-16 è inoltre entrato a far parte della lista dei “BBC New Generation Artists” e per la stagione 2016-17 è stato selezionato dalla European Concert Hall Organisation (ECHO) quale artista “Rising Star”, con il relativo fitto calendario di concerti nelle più importanti città europee. Dopo aver incontrato il pubblico più raffinato delle sale ‘nobili’ del camerismo – Konzerthaus di Berlino, Wigmore Hall di Londra, Concertgebouw di Amsterdam, Cité de la Musique di Parigi – si è presentato al grande pubblico internazionale con tre celebrate registrazioni discografiche riservate sia ad autori moderni come Bartok, Ligeti e Kurtág che ai grandi classici, da Mozart a Beethoven.

Si tende spesso ad associare a un compositore un certo stile, una precisa poetica – si potrebbe dire – una serie di clichés e luoghi comuni. Così si parla volentieri del titanismo beethoveniano, o del suo avanguardismo, quasi a intendere che Beethoven si esprimesse per toni magniloquenti ed epidittici, oppure si dedicasse, nella sua sordità, ad oscure sperimentazioni sonore. Il quartetto in programma dovrebbe rovesciare queste superficiali convinzioni e mostrare il lato più galante del maestro di Bonn; ecco che Beethoven sorprende qui con una leggerezza e un’immediatezza melodica – accentuata dal ruolo preponderante del violino – che sono da un lato eco dei balli imperiali viennesi di fine secolo e dall’altro presagio dei suoi ultimi capolavori quartettistici.

Se Beethoven mostra il suo spirito salottiero, Schubert si scopre invece “beethoveniano”. Nel suo ultimo quartetto sembra porre freno alla sua vena patetica per dedicarsi a una costruzione musicale più intellettuale: il lirismo e l’imitazione tra voci lasciano qui spazio a una scrittura espressamente sinfonica – in primis per la durata eccezionale dell’opera –, dove i quattro strumenti paiono essere succedanei sonori delle differenti compagini orchestrali.

La ricerca di effetti sonori estranei agli strumenti ad arco è alla base anche dell’intrigante quartetto di Prokofiev, in cui non solo sono citate melodie popolari cabardine ma persino imitati i loro strumenti tradizionali – si ascolti l’accompagnamento del secondo movimento; il quartetto fu difatti scritto nelle terre del Caucaso durante gli anni della seconda guerra mondiale su commissione di funzionari sovietici. È interessante notare come la melodia scelta per l’Adagio sia contemporaneamente anche una citazione dell’inno nazionale – precisamente del ritornello “Sii gloriosa, nostra patria libera”; fu solo un caso o consapevole propaganda?

Programma

L. van Beethoven (1770-1827)

Quartetto in do min. op. 18 n. 4

Allegro, ma non tanto – Andante scherzoso, quasi allegretto – Minuetto. Allegretto – Allegro

S. Prokofiev (1891-1953)

Quartetto n. 2 in Fa magg. op. 92

Allegro sostenuto – Adagio – Allegro

F. Schubert (1797-1828)

Quartetto n. 15 in Sol magg. D. 887

Allegro molto moderato – Andante un poco mosso – Scherzo. Allegro vivace – Allegro assai