Crisi Ferrarini: a soli tre mesi dalla prima richiesta di concordato fallimentare preventivo per la Ferrarini Spa, i problemi finanziari si allargano anche alla storica azienda di famiglia, la Società Agricola Ferrarini: dopo la società industriale produttrice di prosciutto cotto e di altri salumi, ora l’azione del Tribunale s’allarga anche alla proprietà di terreni, immobili, produzione di formaggio grana e alle acetaie.
La crisi Ferrarini pare volgere al peggio per la vicepresidente di Confindustria Lisa Ferrarini e la sua famiglia, stretta tra i creditori che chiedono di rientrare almeno in parte degli oltre 200 milioni di debiti in essere verso le banche e altre istituzioni finanziarie. La crisi pare essere legata non solo alla vicenda del fallimento di Veneto Banca, dove i Ferrarini, nella posizione di azionisti e di debitori della banca, hanno visto sfumare il loro investimento di circa 10 milioni di euro, mentre i debiti sono rimasti nella loro interezza. Degli oltre 200 milioni di euro di debiti stimati secondo voci ricorrenti, oltre una cinquantina sono verso i fornitori, mentre i rimanenti sono verso i finanziatori istituzionali. E il margine operativo di circa 20 milioni all’anno rende oltremodo difficile la gestione finanziaria dell’azienda.
Ora tocca al Tribunale valutare la proposta che la proprietà dovrà sottoporre al giudice per evitare guai peggiori, ma difficilmente il gruppo potrà sopravvivere nelle situazione odierna e, probabilmente, si dovrà avviare un massiccio piano di dismissioni per ripianare l’esposizione debitoria.
© Riproduzione Riservata