Celebrato il XL anniversario degli istituti di ricerca del Friuli Venezia Giulia

Fedriga: «dobbiamo essere il punto di riferimento europeo per l’innovazione». Rosolen: «competere nel mondo».

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istituti di ricerca del Friuli Venezia Giulia

A Gemona del Friuli, con un evento di respiro internazionale organizzato dalla Regione Friuli Venezia Giulia nel Duomo simbolo della ricostruzione post terremoto del 1976, è stato celebrato il XL anniversario della nascita degli istituti di ricerca del Friuli Venezia Giulia a seguito dell’emanazione del decreto 102con cui il 6 marzo 1978 l’allora presidente della Repubblica, Giovanni Leone, istituì l’Università di Udine, l’Area di ricercascientifica e tecnologica, la Scuola internazionale superiore di studi avanzati (Sissa), la Scuola superiore di lingue moderne per interpreti e traduttori a Trieste, e il Collegio del mondo unito dell’Adriatico, a Duino. Da quella immane tragedia da cui origino anche la moderna Protezione civile, in Friuli Venezia Giulia germogliarono anche i cinque istituti accademici di ricerca che oggi compongono il sistema dell’alta formazione regionale.

Un decreto fondamentale per la crescita e lo sviluppo sociale ed economico della Regione e che, come ha evidenziato il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, «fu strumento utile, ma non fu una legge a imprimere motore al futuro, bensì le persone che la concretizzarono con il loro lavoro fino ad affermare la crescita di realtà oggi conosciute a livello internazionale. Furono l’impegno e il sudore delle persone a consentire tutto questo». Secondo Fedriga «il terremoto e il trattato di Osimo si sono imposti quali fattori di coesione nelle rispettive comunità, contribuendo ad un Friuli Venezia Giulia unito e dalla vocazione internazionale. Qui oggi non parliamo più di ricostruzione – ha proseguito Fedriga -, ma di costruzione del futuro. Il grande passaggio avverrà quando sapremo coniugare la ricerca con lo sviluppo del territorio attraverso le imprese e il lavoro. Il mio contributo di governatore va nella direzione di attirare sempre più imprese di respiro internazionale affinché il Friuli Venezia Giulia diventi punto di riferimento a livello europeo per l’innovazione e la logistica».

Dopo i saluti del sindaco, Roberto Revelant (primo sindaco di Gemona nato dopo il terremoto), di Franceschino Barazzutti, presidente onorario dell’Associazione comuni terremotati e sindaci della ricostruzione, e di Pier Mauro Zanin, presidente del Consiglio regionale, hanno preso la parola i presidenti e rettori dei cinque istituti: Cristina Ravaglia (Collegio del Mondo Unito), Sergio Paoletti (Area Science Park), Stefano Ruffo (Sissa), Alberto Felice De Toni (Università di Udine) e Maurizio Fermeglia(Università di Trieste) nei cui interventi hanno riecheggiato più frequentemente le parole lungimiranza, internazionalizzazione, inclusione e collaborazione, come pilastri del futuro della ricerca universitaria regionale.

Temi ripresi anche dall’assessore regionale al lavoro e ricerca, Alessia Rosolen, secondo cui oggi è il tempo della semplificazione, «dopo oltre 40 anni di investimenti importanti è venuto il momento di una razionalizzazione degli interventi che siano da stimolo a rafforzare la collaborazione tra università e parchi scientifici, che ora devono imparare a competere in modo importante con il resto del mondo».

istituti di ricerca del Friuli Venezia Giulia
Massimiliano Fedriga, il sindaco Gemona Roberto Revelant, gli assessori regionali Alessia Rosolen e Barbara Zilli con gli studenti collegio del mondo unito

La parte centrale della celebrazione è stata riservata al racconto delle storie di straordinario successo dei cinque ambasciatori scelti dagli istituti accademici per rappresentare l’eccellenza della formazione di cui sono portatori. Storie con radici nel Friuli Venezia Giulia che sono proseguite in Italia e all’estero con un forte contributo d’innovazione al mondo economico e imprenditoriale, raccontate da Ghil’Ad Zuckermann, già studente del Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico e oggi professore ordinario di linguistica e lingue in via di estinzione dell’Università di Adelaide in Australia; Sabrina Strolego, socia fondatrice e amministratore di Ergolines Lab, società nata e insediata in Area Science Park; Marco Brancaccio, dottorato in neuroscienze alla Sissa e oggi docente di neuroscienze all’Imperial College e ricercatore dell’Istituto per la ricerca sulla demenza (DRI) di Londra; Francesco De Bettin, tra i primi laureati in ingegneria civile all’Università di Udine, ora fondatore e presidente del gruppo DBA e Sergio Allioni, interprete della direzione generale interpretazione della Commissione Europea, già laureato alla Scuola superiore di lingue moderne di Trieste.

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