La crisi economica ha portato l’Italia verso una situazione d’instabilità e d’incertezza: quello cui si è appena assistito è stato un momento duro, dal quale solo ora si sta iniziando ad uscire. Eppure, questo periodo ha comunque impartito una grande lezione non solo alle famiglie, ma anche ai giovani: questi ultimi hanno sentito in prima persona sulla loro pelle l’esigenza di reinventarsi, creando dei business innovativi.
Così oggi le start up sono ormai diventate parte integrante del tessuto economico nazionale, al punto che le oltre 9.300 start up italiane offrono lavoro a quasi 49.000 persone.
La situazione è favorevole per le start up
Il 2018 può essere considerato, a ragion veduta, come l’anno delle start up italiane. Questo per via della loro crescita, testimoniata dai dati del ministero dello Sviluppo economico (MiSE): secondo questi ultimi, l’incremento in termini numerici è stato davvero notevole, tanto che l’ultimo semestre del 2017 ha visto la nascita di circa mille start up, che hanno raggiunto un totale di circa 8.400 nuove imprese.
Inoltre, la situazione risulta ancora più favorevole se si osserva un fattore fondamentale come gli investimenti: quest’inizio di 2018 è stato un vero periodo record. In soli nove mesi sono stati investiti nelle giovani aziende italiane oltre 300 milioni di euro, con una crescita del 124% rispetto allo stesso periodo del 2017. L’anno scorso è stato un periodo di forte crisi per gli investimenti, che si erano fermati a quota 136,6 milioni di euro.
Le prospettive future e i fondi di investimento
Le prospettive future si fanno rosee per le startup italiane. Fra i motivi che spingono verso una direzione ottimistica troviamo l’annuncio del nuovo Governo, relativo alla creazione di un fondo investimenti. Nella fattispecie, si parla di un fondo di venture capital orientato specificatamente alle start up della Penisola: questo permetterà di investire in modo maggiormente proficuo sulle startup italiane e, secondo quando dichiarato, dovrebbe essere lanciato entro dicembre, ispirandosi al modello francese.
Una mano viene dall’hi-tech e dall’hardware
Un altro elemento a sostegno della crescita delle startup tricolori è la tecnologia. Un settore che si sta evolvendo rapidamente, anche a fronte di un abbattimento dei costi. I vantaggi del continuo sviluppo tecnologico si hanno, oltre che su componenti hardware fondamentali per aziende innovative, anche su servizi come il collegamento web: tra le altre cose oggi il mercato offre delle nuove formule di connessione internet senza abbonamento (proposta ad esempio da un provider come Linkem) perfette per chi è appena entrato sul mercato, e non può permettersi un ulteriore costo fisso.
Tecnologia e hardware, includono così tutte le nuove soluzioni hi-tech volute dal tanto discusso piano dell’Industria 4.0: in sintesi, si parla di tutte quelle soluzioni votate al digitale e all’automatizzazione dei processi produttivi.
Il nuovo servizio Launchpad di Amazon
Uno dei maggiori problemi per le startup è la fase di distribuzione: notoriamente questa è una parte che risulta essere costosae difficilmente pianificabile, anche visti gli ingenti investimenti richiesti. Da oggi, però, questo non rappresenterà più un problema ed il merito va al nuovo servizio di distribuzione proposto da Amazon: Launchpad. Grazie a questo programma le start up potranno affidarsi alla logistica del colosso e-commerce, per la distribuzione in chiave internazionale dei propri prodotti. In sintesi, sarà possibile raggiungere milioni di potenziali clienti grazie ad un negozio online tagliato su misura per loro.
In conclusione, il successo attuale delle startup italiane rappresenta solo un anticipo di un futuro che si prospetta davvero interessante e che va verso un’ulteriore crescita.
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