A pochi giorni dalle richieste fatte dal Coordinamento degli imprenditori, l’Associazione degli albergatori (Asat) con il suo presidente Gianni Battaiola scende nuovamente in campo per dettagliare meglio le necessità della categoria ai 35 consiglieri provinciali che saranno eletti dalle elezioni in Trentino del prossimo 21 ottobre.
Il Trentino turistico del futuro fa rima con sostenibilità e rispetto dell’ambiente. Il che passa attraverso un’infrastrutturazione intelligente del territorio e lo sviluppo della mobilità integrata, la creazione di un efficiente sistema di promozione turistica ed una particolare attenzione per la tutela e la valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio. Insomma, un Trentino aperto, moderno ed evoluto che sappia costruire un benessere diffuso e sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale.
Sono questi alcuni dei punti programmatici con cui l’Asat sollecita le forze politiche che si presentano alle elezioni provinciali e, attraverso un documento di richieste approvato dal Consiglio direttivo di Palazzo Stella, chiede una risposta ai candidati presidente in merito a varie tematiche sollevate. Ecco in sintesi le richieste.
1. Attenzione al turismo come settore trainante dell’economia.
Attenzione al settore turistico è la prima richiesta alle forze politiche da parte dell’Asat. Perché il comparto ha una rilevanza importante nell’economia provinciale con un peso pari a circa 10-12% del Pil trentino. Più in dettaglio, il valore aggiunto del settore turistico nel 2017 è stato pari a 1.265,32 milioni di euro. Il settore alloggi e ristorazione, tra l’altro, genera redditi da lavoro dipendente pari a 535 milioni di euro, quasi il 7.5% dei redditi da lavoro dipendente del Trentino.
2. Risorse al settore turistico.
Le risorse pubbliche destinate al finanziamento della promozione turistica vanno considerate come spesa per investimento. Per l’Asat la conferma delle risorse al sistema della promozione turistica è un aspetto fondamentale della politica turistica e l’attesa è che nei prossimi bilanci trovi adeguata considerazione. Sull’imposta di soggiorno, che ha consentito il mantenimento dei livelli di finanziamento al sistema, l’Asat, pur essendo in linea di principio contraria all’imposta, chiede che le risorse derivanti dalla sua introduzione siano aggiuntive rispetto a quelle stanziate per consentire al settore un ulteriore salto di qualità.
3. Redditività delle imprese, politica fiscale e tariffaria locale.
La pressione fiscale in Italia sulle imprese è pari al 64,8% dei profitti commerciali, con un prelievo sugli utili pari al 31,4% medio. Per questo l’Asat chiede alla Provincia di intervenire per ridurre il carico fiscale di competenza, a partire dall’Imis. Per quanto riguarda l’imposta sugli immobili chiede, pertanto, che venga confermata la riduzione dell’aliquota sulle imprese e che venga introdotto un ulteriore abbattimento della stessa (almeno per un triennio) a favore di quelle imprese che effettuino investimenti di ampliamento o miglioramento qualitativo delle proprie strutture. Gli albergatori, poi, chiedono un abbassamento ulteriore dell’aliquota di base dell’Irap per premiare le imprese che mantengono l’occupazione.
4. Un sistema di regole più sostenibile.
L’Asat chiede meno burocrazia e che la pubblica amministrazione diventi effettivamente uno strumento al servizio dei cittadini e delle imprese. Più controlli sul “nero” e sull’evasione attraverso una verifica più efficace del fenomeno dell’abusivismo che riguarda gli «affitti» irregolari di seconde e terze case. E che comprende anche la fornitura di servizi tipici delle attività alberghiere e ristorative, come i presunti «home restaurant». In conclusione, è necessaria una revisione della legge provinciale sulla ricettività (la numero 17 del 2002) per dare stesse regole per lo stesso mercato a tutti gli operatori.
5. Investimenti e credito.
L’Asat chiede una conferma del meccanismo del credito d’imposta, procedure certe, snelle e veloci per i provvedimenti di sostegno degli investimenti delle imprese e adeguate risorse a finanziamento delle leggi che aiutano il settore turistico. Per aiutare gli imprenditori in difficoltà, l’Asat rilancia la richiesta di un fondo di investimento e la messa a disposizione di strumenti di private equity.
6. Il sistema della promozione.
Il sistema della promozione funziona, ma necessita di essere adeguato in maniera da essere sempre rispondente alle esigenze di mercato. Con l’obiettivo primario di consentire un recupero di redditività alle imprese. L’Asat chiede la presenza nel consiglio di amministrazione di Trentino Marketing di propri rappresentanti per incidere sulle scelte e una riforma delle Apt, che devono diventare agenzie di territorio per coordinare le azioni turistiche, concentrandosi sulla costruzione del prodotto a livello d’ambito con una promozione che sia gestita, invece, centralmente.
7. Il sistema formativo.
L’Asat chiede di insistere sulle importanti azioni intraprese per rafforzare il rapporto scuola-lavoro: l’avvio del sistema duale, i tirocini formativi, le varie forme di apprendistato, il consolidamento e il nuovo avvio dei percorsi di alta formazione professionale. Bene il «trilinguismo» che investe sul futuro delle persone. Serve però un confronto sulle modalità formative, sui percorsi e sui contenuti dei diversi indirizzi tecnici e professionali al fine di uno scambio proficuo tra esigenze del mondo imprenditoriale e sistema dell’istruzione. Va, poi, inserito in modo esteso nei programmi scolastici di tutte le scuole un approfondimento sugli aspetti economici, culturali e sociali del turismo.
8. Lavoro e welfare.
Stagionalità e difficoltà di reperimento del personale caratterizzano il settore. Per rimediare si chiede un miglioramento dell’incrocio della domanda e dell’offerta di lavoro, anche attraverso un efficace sistema di orientamento per le persone in cerca di occupazione. Per aiutare la stabilizzazione un’utile soluzione è la previsione di un’indennità integrativa alla Naspi.
9. Politiche infrastrutturali.
Al turismo servono infrastrutture fisiche e immateriali, accessi rapidi al territorio, nonché un sistema di mobilità esteso con connessioni e scambi cadenzati tra i vari mezzi all’altezza del nord Europa. Occorre trovare le risorse per finanziare tali scelte, a partire dal collegamento tra il Trentino e il sistema degli aeroporti di riferimento, integrandolo con le opere legate al tunnel del Brennero. Sì, inoltre, al collegamento stradale col Veneto e a migliorare quelli tra Brescia est e il Trentino occidentale. Decisivo spingere sulla cablatura del territorio.
10. Tutela e valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio.
Non abbiamo un Trentino di ricambio. Serve quindi tutelare quello che abbiamo. Come? Sostenendo il recupero dei pascoli, l’allevamento di montagna e l’agricoltura, ad esempio. Altro obiettivo dovrebbe consistere nella valorizzazione delle aree protette, e nella messa in campo risorse ed iniziative a sostegno delle reti di imprese e di singole imprese che adottino comportamenti e investimenti per la sostenibilità della loro attività e più in generale dell’ambiente.
11. Autonomia e rapporto con lo Stato.
L’Autonomia non è un privilegio e va difesa con convinzione nelle sedi istituzionali competenti e anche attraverso una gestione responsabile delle competenze e delle risorse che la stessa ha a disposizione. Va fatta crescere la cultura dell’Autonomia come cultura della responsabilità ed anche dell’autoimprenditorialità, delle persone intesa come impegno e capacità di dare il proprio contributo personale alla crescita culturale, economica e civile del Trentino. Per questo consentire lo sviluppo dell’economia vuol dire rafforzare l’Autonomia. Sviluppare imprese sane e che creano lavoro consente all’Autonomia di avere le risorse necessarie per poter crescere, così come è accaduto dal secondo Dopoguerra ad oggi.
Nel rapporto con lo Stato ha un ruolo rilevante la Conferenza Stato Regioni e Province autonome: l’Asat chiede che questa sede istituzionale venga presidiata con estrema attenzione e puntualità sia a livello politico che a livello tecnico.
In conclusione l’Asat ritiene che il turismo vada considerato un settore strategico per il Trentino. Investimenti andrebbero fatti per la realizzazione di infrastrutture che consentano di migliorare la mobilità da e per il Trentino e la sua cablatura. Inoltre, gli albergatori insistono sul fatto che il medesimo mercato dovrebbe essere regolato da norme uguali per tutti gli operatori. Fondamentale sarà puntare al recupero di redditività delle aziende attraverso la riduzione delle tasse e soprattutto tramite la revisione del sistema della promozione. Questo è, in sintesi, quanto gli albergatori si aspettano di trovare nei programmi elettorali delle forze politiche candidate alla guida della Provincia in occasione delle elezioni amministrative del 21 ottobre.
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