Seduta straordinaria del Consiglio regionale del Veneto sulla Marmolada

Via libera a larghissima maggioranza alla mozione “Gruppo della Marmolada: si dia seguito al Protocollo d’Intesa sottoscritto il 13 maggio 2002” tra i presidenti Dellai e Galan. Zaia: «difenderemo i diritti del Veneto e dei Bellunesi». 

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Veneto sulla Marmolada

Seduta straordinaria per il Consiglio regionale del Veneto sulla Marmolada  presso il Museo della Grande Guerra di Punta Serauta della Marmolada, nel comune di Rocca Pietore, per l’esame della mozione, di cui il consigliere Franco Gidoni (LN) è primo firmatario, relativa a “Gruppo della Marmolada: si dia seguito al Protocollo d’Intesa sottoscritto il 13 maggio 2002” dagli allora presidenti della regione del Veneto, Giancarlo Galan, e da quello della provincia di Trento, Lorenzo Dellai.

Al termine dell’esame in aula, la mozione è stata approvata con 32 voti favorevoli su 35 consiglieri presenti; il Gruppo M5S, pur presente, non ha partecipato alla votazione avvenuta con appello nominale.

«Purtroppo oggi siamo qui a celebrare la storia di un Paese in malora. Dopo 45 anni di cause e scartoffie per un presunto problema che non dovrebbe esistere, l’ufficio complicazione affari semplici ha colpito di nuovo – ha sbottato il governatore del Veneto, Luca Zaia, in apertura dei lavori -. Ricorriamo convinti delle nostre buone ragioni contro una rideterminazione di confini da parte dell’Agenzia del Territorio che disattende anche il famoso Decreto Pertini del 1982 e il solenne Protocollo d’intesa siglato nel 2002 tra Regione Veneto, Provincia Autonoma di Trento e i comuni interessati».

Secondo Zaia «è anche singolare come questa Agenzia sia intervenuta modificando i confini mentre è ancora pendente al Tar il nostro ricorso contro la decisione presa da Canazei nel gennaio 2017 di disconoscere il Protocollo del 2002. Sia chiaro a tutti – ha incalzato il Governatore – che della Marmolada non è fregato a nessuno finché non sono arrivati gli impianti e le piste, e solo dopo è cominciato il valzer di carte e scartoffie. Sono un inguaribile ottimista e spero si possa aprire una nuova fase di dialogo con gli amici trentini, come fu nel 2002. Certo è che, se si tratta di una questione di affari, un accordo non si troverà mai, se invece ragioniamo di storia e identità, lo si trova subito. La partita non è chiusa, e la mozione in discussione oggi, che mi auguro sia votata all’unanimità, non è aria fritta, ma l’avvio della difesa dei diritti dei Veneti e dei Bellunesi».

Allargando il ragionamento ai temi della montagna, Zaia, anche in risposta alle accuse lanciate dei consiglieri del Partito Democratico che hanno disertato la seduta straordinaria,  ha rivendicato alla sua Giunta la massima attenzione alle necessità delle “terre alte”: «alcuni sembrano non accorgersene, ma se oggi si parla di montagna è per il nostro impegno. Qualcuno ha mai sentito palare – si è chiesto – di mondiali di Sci a Cortina 2021? Della candidatura alle Olimpiadi 2026? Dell’elettrificazione ferroviaria? Del Treno delle Dolomiti? Nei fatti, non a parole, per noi la montagna è sinonimo ed elemento di promozione e di identità».

Subito dopo Zaia, è intervenuto il relatore della mozione, Franco Gidoni che ha illustrato il contenuto del documento, cui è seguito l’intervento del rappresentante di M5s, Manuel Brusco che ha annunciato l’astensione sul documento. Voto a favore da parte di Stefano Casali (CDV), Massimo Giorgetti (FI), Maurizio Conte (Veneto per l’Autonomia). Massimiliano Barison (FdI/MCR), Stefano Valdegamberi (Gruppo Misto), Pietro Dalla Libera (Veneti Uniti), Nicola Finco (LN) e Antonio Guadagnini (Siamo Veneto).

Per l’assessore regionale alla provincia di Belluno Giampaolo Bottacin «questa è una giornata importante perché finalmente ascoltiamo le grida dei nostri territori. Ma voglio chiarire un concetto importante e superare così un equivoco che è sorto: alcune materie sono già in capo alla provincia di Belluno, in nome dell’autonomia amministrativa, ma questa forma di autonomia non basta per tutelare i nostri territori dalla vicinanza della Provincia Autonoma di Trento e Bolzano. Qui serve un’autonomia vera che ristabilisca regole uguali per tutti. Abbiamo chiesto l’autonomia per tutte e 23 le materie perché pensiamo di poterle gestire meglio. Dobbiamo pensare in grande per poter sviluppare questo territorio».Veneto sulla Marmolada

Il presidente del Consiglio regionaleRoberto Ciambetti ha chiuso la seduta straordinaria ricordando che «essere qui oggi sulla Marmolada, a rappresentare l’interesse del Veneto e dei Veneti, è un grande onore e motivo d’orgoglio, per far sì che pezzi del nostro territorio non vengano sottratti proditoriamente da chi non è stato eletto dai cittadini. La montagna è sempre stata luogo di incontro e di collaborazione tra le genti, da una vallata all’altra, non certo di scontro. Questo accordo collaborativo è sempre stato portato avanti dalla Regione Veneto e dalla Provincia Autonoma di Trento e Bolzano, almeno fino al 2002. Vogliamo ripristinare questo dialogo costruttivo per affrontare e risolvere seriamente i problemi dei cittadini che vivono in montagna. Con questo atto del Consiglio regionale, la massima istituzione democratica del Veneto, vogliamo riaffermare con forza che i confini, noi, li vogliamo difendere, senza se e senza ma».

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