Giovani superare la “vergogna” di fare gli operai, specie se specializzati

Appello di Confapi Padova: «il settore manifatturiero ha bisogno disperato di manodopera qualificata e in fabbrica si guadagna spesso più che fare l’impiegato».

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Il sistema manifatturiero veneto gira a pieno regime e potrebbe correre ancora di più se avesse abbastanza operai da mettere in produzione. Ma di operai, specie se specializzati, non se ne trovano a sufficienza, con la necessità di ricorrere all’assunzione di immigrati.

Secondo Fabbrica Padova, centro studi di Confapi, il saldo tra assunzioni e cessazioni di rapporti di lavoro dipendente nell’arco del 2017, in Regione, è positivo, con 33.999 nuove posizioni aperte. Di queste, 11.731 sono di lavoratori stranieri, mentre 22.268 sono di italiani. In sostanza, per ogni due dipendenti italiani assunti ce n’è uno proveniente dall’estero.

«Negli ultimi anni la crescita delle aziende gestite direttamente da cittadini stranieri è stata costante. Le imprese che nascono molto spesso sono legate all’artigianato e più ancora ai servizi, dall’alberghiero all’assistenza alla persona – dice Carlo Valerio, presidente di Confapi Padova -. Non solo, quasi un terzo dei dipendenti delle nostre stesse aziende associate, perlopiù nel settore metalmeccanico, sono di origine non italiana, spesso provenienti dall’Est Europa e dal Nord Africa. Di fronte a questi dati ci siamo chiesti: cosa accadrebbe se queste persone rientrassero nei loro paesi d’origine, dove, domani, potrebbe esserci quell’offerta di lavoro che ieri mancava? Il nostro non è un grido di allarme, ma un invito a ragionare sugli scenari futuri».

Stando all’ultimo rapporto dell’Osservatorio Regionale sull’Immigrazione, delle 233.000 assunzioni effettuate nel 2017 fra i lavoratori immigrati il 33% è stato operato nell’industria. Ma è nel lavoro domestico e soprattutto in quello della cura alla persona tra le mura di casa che la componente straniera risulta preponderante. È un mercato, questo, a netta predominanza femminile, dove le assunzioni di stranieri rappresentano, nell’ultimo anno, il 78% dei rapporti di lavoro attivati. Nel complesso, le assistenti familiari (badanti) regolari in Veneto sono più di 31.000, per l’80% dell’Est Europa. Ma ce ne potrebbe essere almeno altre 60.000 irregolari.

«Ho l’impressione che chi ci governa, pur lontano dalla scadenza delle urne, pensi molto di più all’immediato ritorno elettorale che allo stato dei fatti – ha aggiunto Valerio -. L’atteggiamento nei confronti degli stranieri è generalmente ostile, ma non si va vedere quali sono le reali esigenze delle imprese e della società. Il percepito della gente è molto diverso dalla realtà di un territorio nel quale i nostri giovani non sono pronti a sostituire certe figure: oggi fare gli operai è quasi una vergogna, anche se occorre tenere presente che spesso i nostri operai guadagnano più di un impiegato proprio perché hanno conoscenze che le nostre scuole non trasmettono più».

Di qui l’appello ai giovani di Confapi Padova a preferire le scuole tecniche e a vedere nella fabbrica un luogo di lavoro sicuro e a misura d’uomo, dove oggi si guadagna bene e si possono fare anche interessanti carriere se si ha voglia di impegnarsi e di mettersi in gioco.

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