Sono 1.334 le opere d’arte in gestione a Autovie Venete. Per queste e per la manutenzione ordinaria dell’intera rete stradale la Concessionaria investe ogni anno 14 milioni di euro. In seguito al crollo del ponte Morandi a Genova, il ministero dei Trasporti ha chiesto alle concessionarie autostradali di inviare il monitoraggio dello stato di conservazione e manutenzione delle opere presenti nelle tratte di loro competenza.
Il presidente Maurizio Castagna ha illustrato al primo consiglio di amministrazione dopo le ferie estive i dettagli della relazione al ministero: sono 1.334 le opere d’arte presenti, di cui 359 sono cavalcavia/sovrappassi, ponti, viadotti e sottoviee 975 sono opere minori. Un patrimonio di manufatti che vengono costantemente verificati dai tecnici di Autovie Venete, ma anche durante apposite visite ispettive che prevedono un “contradditorio” puntuale fra ispettori ministeriali e tecnici.
«Nel report inviato – ha precisato Castagna – oltre ai dati relativi a ogni singolo manufatto, è stato messo in evidenza come il ponte sul fiume Tagliamento e uno di quelli che insistono sul nodo di Palmanova siano stati “alleggeriti” dalla pressione del traffico, soprattutto pesante (transiti eccezionali) con l’introduzione di limiti di massa, in attesa dello loro ricostruzione». Queste limitazioni sono di carattere provvisorio in quanto i due manufatti verranno sostituiti dalle nuove opere, inserite nel quadro dei lavori della terza corsia.
Le opere d’arte per le quali è previsto, o è in corso, o è stato appena realizzato il rifacimento, sono 161, ovvero quasi la metà dei 359 manufatti principali. Da sottolineare che entro la fine dell’anno, a completamento del primo dei due viadotti che andranno a comporre il ponte nuovo sul fiume Tagliamento, è previsto lo spostamento di tutto il traffico sulla nuova sede. Quanto al cavalcavia superiore del nodo di Palmanova, il cui varo si è appena concluso, lo spostamento del traffico è previsto entro l’estate del 2019, quando saranno completati anche i getti della soletta e l’asfaltatura.
Castagna ha poi delineato un bilancio del traffico estivo i cui transiti sono sostanzialmente in linea (i dati certi si avranno entro breve) con quelli della stagione 2017. Nonostante i numerosi cantieri per la terza corsia, nei fine settimana estivi, non sono stati registrati incidenti – se non sinistri di lievissima entità – in particolare nelle tratte interessate dai lavori. E anche la task force schierata da Autovie Venete (oltre 230 persone al lavoro sulle 24 ore fra tecnici degli impianti, operatori di sala radio, manutentori, esattori e ausiliari al traffico) ha fronteggiato egregiamente il traffico intenso soprattutto nei fine settimana di luglio e agosto, giornate dove la media dei transiti arriva a toccare punte anche di 190.000 veicoli in una sola giornata.
I punti nevralgici per il traffico estivo sono rimasti, come sempre, i caselli di Trieste Lisert e quelli che portano alle località balneari del Friuli Venezia Giulia e del Veneto (San Donà di Piave, Portogruaro e Latisana), mete sempre più gettonate dai turisti provenienti dall’Austria e dalla Germania. La vera novità è invece rappresentata dalle partenze degli automobilisti, non più concentrate nella notte fra venerdì e sabato come accadeva fino a un paio di anni fa, ma “spalmate” su tutto il fine settimana.