Dopo la tragedia di Genova, il tema della sicurezza dei ponti ha assunto ancora maggiore priorità. In Alto Adige la situazione è sotto controllo. I 1.662 ponti di ogni taglia presenti lungo le strade statali e provinciali vengono sottoposti regolarmente a dei veri e propri controlli che consentono di rilevare per tempo gli eventuali problemi e mettere in atto le misure necessarie a garantire la massima sicurezza.
Dal 1998 ad oggi sono stati risanati 70 ponti e altri 79 sono stati completamente ricostruiti, per un totale di 149 progetti e un investimento di 110 milioni di euro. A ciò si aggiungono i 20-25 piccoli interventi di manutenzione (impermeabilizzazione, sostituzione giunti, ecc.) con una spesa annua di 1,5 milioni di euro. Dopo il recente rifacimento dei viadotti sulla statale del Brennero a Campodazzo e a Terme di Brennero, e del ponte a Corvara lungo la strada provinciale della Val Passiria, i prossimi interventi riguarderanno quasi tutte le zone dell’Alto Adige. Per quanto riguarda la strada statale del Brennero sarà la volta del viadotto di Colle Isarco e del ponte lungo la ferrovia a sud di Fortezza, verranno eseguiti lavori di risanamento anche per il ponte di Aldino, il ponte di Aica all’ingresso della Val Pusteria e il ponte Eschenlohe in Val d’Ultimo. Ogni anno, per garantire la gestione della lista di priorità degli interventi il fabbisogno finanziario ammonta a circa 7 milioni di euro.
A partire dai primi anni ’90, in Alto Adige, è stato realizzato un archivio di tutti i ponti con prove, rilievi e collaudi, che nel 1998 aveva raggiunto quota 950 strutture relative alle sole strade provinciali. Tutta la documentazione conteneva informazioni e certificazioni relative alla statica e al carico massimo, quindi con il passaggio delle strade statali dell’ANAS alla Provincia, sempre nel 1998, l’amministrazione ha “ereditato” altri 750 ponti la cui relativa documentazione risultò però molto difficile da ricostruire. Tutto l’archivio sui ponti “statali” è stato di fatto costruito ex-novo con verifiche e collaudi, e i casi dove si riscontravano le più urgenti necessità di risanamento o sostituzione sono stati inseriti nel programma di interventi elaborato dalla Ripartizione infrastrutture.
A partire dal 2009, in Alto Adige è diventato operativo il Servizio ponti, che ha operato eseguendo controlli e un monitoraggio costante in maniera capillare sul territorio, seguendo una lista di priorità legata all’urgenza degli interventi. Con il varo delle disposizioni tecniche sul collaudo e sul controllo statico e periodico, nel novembre 2011 la Provincia di Bolzano si è portata al passo con i paesi europei più virtuosi in materia di sicurezza e vigilanza sui ponti, fornendo spunti ripresi anche da altre amministrazioni locali in mancanza di una normativa chiara a livello nazionale.
Tutti i 1.662 ponti altoatesini vengono sorvegliati dal capo-cantoniere ogni 3 mesi o dopo eventi eccezionali come terremoti o alluvioni, mentre il verbale di controllo viene redatto a cadenza biennale. I 389 ponti di lunghezza compresa fra i 6 e i 10 metri vengono ispezionati da personale specializzato ogni 10 anni, i 318 ponti compresi fra 10 e 20 metri di lunghezza subiscono ispezioni ogni 6 anni, mentre ogni 18 anni si svolgono le prove di carico con mezzi pesanti. Infine, i 161 ponti lunghi più di 20 metri sono ispezionati ogni 3 anni e ogni 9 anni si svolgono le prove di carico per il rinnovo del collaudo statico.
Mediamente, ogni anno vengono sottoposti a prova di carico e di rinnovo circa 40 ponti, e per quanto riguarda l’anno in corso, dopo la metà di settembre è previsto il via agli interventi nella zona della Val Pusteria con una spesa di circa 200.000 euro. I tecnici fotografano e analizzano ogni dettaglio della struttura, valutano l’elasticità del ponte con strumenti tecnici di precisione ed effettuano il test di tenuta con camion carichi di sabbia. Sulla base dei risultati, vengono poi decise le eventuali misure per garantire il massimo della sicurezza. Le altre 150 ispezioni approfondite effettuate ogni anno comportano invece un investimento di 100.000 euro. In totale, dunque, la spesa media per ogni ponte ammonta a 176 euro l’anno soltanto per le attività di monitoraggio.
Il bilancio della situazione delle infrastrutture stradali altoatesine è stata l’occasione anche per celebrare i vent’anni del passaggio della competenza per le strade statali dell’Alto Adige dallo Stato alla Provincia. Vent’anni fa l’Anas investiva annualmente 45 milioni di euro sulle strade altoatesine e la stessa somma è stata poi girata annualmente dallo Stato alla Provincia per consentirle di continuare a gestire la rete stradale in autonomia. Complessivamente si tratta di 900 milioni nell’arco di 20 anni, ma nello stesso periodo di tempo la Provincia ha investito 2,3 miliardi di euro nel settore. Nell’arco di 9 mesi e una settimana l’allora Servizio strade riuscì a gestire autonomamente il 43% delle strade.
Un ruolo fondamentale in questo senso lo ha giocato il personale provinciale. Sono stati circa 200 gli allora lavoratori statali che sono passati alle dipendenze della Provincia, continuando così a garantire il servizio. La competenza ha comportato anche il passaggio in capo alla Provincia della titolarità di 94 edifici e case cantoniere. Oltre ai fondi dedicati a questo settore, dal 1998 a oggi è aumentato anche il numero complessivo delle infrastrutture da gestire. Le gallerie sono passate da 150, per una lunghezza di 28 chilometri, a 206 per una lunghezza di 64 chilometri. Quasi raddoppiato anche il numero dei ponti, che dal 1998 sono aumentati di 750 unità, raggiungendo oggi quota 1.662. Il Servizio strade rinnova ogni anno 140 chilometri di asfalto sulla viabilità locale.