A Brescia il decollo ufficiale di Sari il programma per il riconoscimento facciale

Con la nuova arma tecnologica le forze dell’ordine individuano a posteriori due ladri ripresi dalle telecamere di controllo. 

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Esempio di riconoscimento facciale con dei figuranti

A Brescia ha fatto il suo debutto ufficiale Sari, il programma informatico di riconoscimento facciale che ha consentito alle forze dell’ordine di identificare i due responsabili di un furto in un’abitazione.

Grazie alle immagini catturate da una telecamera di sorveglianza dello stabile in cui avevano “lavorato”, la polizia scientifica è stata in grado di isolare e ricostruire il volto dei responsabili. Il programma confronta l’immagine con l’archivio informatico di tutti i responsabili di reati, trovando la correlazione con i possibili responsabili.

Con il caso di Brescia, la sperimentazione di Sari (Sistema automatico di riconoscimento immagini) si è ufficialmente conclusae il sistema è pronto per essere utilizzato da tutte le forze dell’ordine. Il programma è in grado di confrontare le riprese con il database delle persone schedate, milioni di soggetti restituendo una ristretta platea di sospettati.

Sari consente di effettuare ricerche nella banca dati Afis, attraverso l’inserimento di un’immagine fotografica di un soggetto ignoto che, elaborata da due algoritmi di riconoscimento facciale, fornisce un elenco di immagini ordinato secondo un grado di similarità. Nell’ipotesi di match, al fine di integrare l’utilità investigativa del risultato con un accertamento tecnico a valenza dibattimentale, è comunque necessaria una comparazione fisionomica effettuata da personale specializzato di Polizia Scientifica.