Sale al 18,9% la differenza esistente fra il prezzo del gasolio in Italia e quello della Germania con i tedeschi che pagano in media fino a 13 euro in meno per un pieno. E’ quanto emerge da un’analisi dell’Unione europea delle cooperative Uecoop sui prezzi alla pompa in relazione al taglio sulle accise dei carburanti annunciato entro l’anno dal vice premier Matteo Salvini.
Se poi si prende in considerazione la benzina – spiega l’analisi Uecoop su dati Globalpetrolprices –, il differenziale con le stazioni di servizio in Germania raggiunge il 12,4%. Nella UE, dopo la Svezia con 1,52 euro al litro, è l’Italia a pagare il diesel più caro d’Europa con 1,51 euro al litro, mentre il record del prezzo per la benzina è dei Paesi Bassi con un valore medio di 1,69 al litro, seguita dalla Grecia con 1,66 mentre l’Italia segue a ruota con 1,63 euro al litro.
I prezzi del pieno al dettaglio da nord a sud della Penisola – sottolinea Uecoop – possono variare anche di diversi centesimi al litro a seconda che si vada in una stazione servita o self service, che ci si trovi dentro la rete autostradale (mediamente sempre decisamente più cara anche di decine di centesimi al litro), oppure che si faccia rifornimento in una cosiddetta pompa bianca, ossia fuori dalla rete delle grandi aziende petrolifere.
L’Italia – conclude Uecoop – è tra le realtà con i prezzi dei carburanti più cari in assoluto, con pesanti ripercussioni sia sui bilanci delle famiglie che sui costi che le imprese devono affrontare ogni giorno per trasporti e spostamenti. Specie per un paese a grade vocazione turistica come l’Italia dovrebbe essere strategico attrarre i turisti con prezzi competitivi per il carburante, visto che la stragrande maggioranza degli arrivi è su automobile e la concorrenza dei paesi confinanti, come la Croazia, è molto forte e risparmiare consistentemente sulle spese di viaggio può essere più che sufficiente a cambiare la destinazione.