Infrastrutture in Friuli Venezia Giulia: nessuna emergenza

Conferma dopo vertice a Palmanova con gestori rete viaria. Gli assessori Riccardi e Pizzimenti: «autostrade e strade regionali sono in sicurezza». In caso di revoca dell’A23 ad Autostrade per l’Italia la Regione è pronta a subentrare con Autovie Venete. 

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infrastrutture in Friuli Venezia Giulia

infrastrutture in Friuli Venezia Giulia non c’è alcuna emergenza. La rassicurazione arriva dal vicegovernatore con delega alla protezione civile, Riccardo Riccardi, e dall’assessore a infrastrutture e territorio, Graziano Pizzimenti, al termine del vertice che si è svolto nella sede della Protezione civile di Palmanova con i responsabili di tutti i gestori della rete viaria che interessa il territorio regionale, ovvero Autovie Venete e Autostrade per l’Italia per la rete autostradale e Anas e FvgStrade Spa per tutte le altre arterie.

Il vertice è stato sollecitato Riccardi e Pizzimenti dopo il tragico evento del crollo del ponte Morandi a Genova a cui è seguita, come ha evidenziato il vicegovernatore, «una settimana complessa e difficile, in cui abbiamo avuto contatti costanti con il dipartimento nazionale di Protezione civile e con i vertici regionali della Liguria per le finalità legate a eventuali necessità di intervento».

La strategia che la Regione intende attivare, hanno spiegato Riccardi e Pizzimenti, «è di farsi trovare pronti con progetti immediatamente cantierabili e quindi finanziabili nel caso in cui il Governo decidesse di procedere con un piano nazionale di investimenti». È evidente, hanno sottolineato i due esponenti della Giunta regionale, che «non possiamo contare esclusivamente sul meccanismo delle compartecipazioni, ma dovremo far sì che anche il Friuli Venezia Giulia possa beneficiare delle risorse messe a disposizione».

Dal vertice è emerso che sono oltre 4.000 le opere d’arte infrastrutturali che insistono sulla rete viaria del Friuli Venezia Giulia, ma nessuna di queste presenta situazioni di criticità grave. Tra le opere in carico a FvgStrade, società a partecipazione interamente regionale rappresentata alla riunione dall’amministratore unico Giorgio Damiani e da alcuni tecnici, sono 960 i ponti con una luce superiore a 2 metri (compresi quindi quelli di piccole dimensioni) e tra questi sono tre quelli oggetto di maggior attenzione e già segnalati al fine di rientrare in un piano prioritario di interventi: il ponte sul Fella in Carnia, il ponte di Dignano in provincia di Udine e il ponte sul Meduna nel Pordenonese. A fronte di una programmazione dalle priorità degli interventi, Pizzimenti ha evidenziato che si cercheranno le adeguate coperture finanziarie.

Quanto ad Autovie Venete, le infrastrutture maggiormente da tenere sotto controllo riguardano due opere sulle quali sono già in corso i lavori di rifacimento, che rientrano nei cantieri per la terza corsia dell’A4, ovvero il ponte sul Tagliamento e il nodo di Palmanova. Come ha riferito il presidente Maurizio Castagna, a fine settembre la prima campata del ponte sarà incardinata ed entro l’anno tutto il traffico potrà già esservi deviato mentre procederanno i lavori per il completamento della seconda. Il nodo di Palmanova rientra invece tra i lavori che dovranno essere completati entro il 2020. In ogni caso non ci sono altre criticità, come ha rilevato la recente verifica straordinaria effettuata a marzo del 2017 in concomitanza con il rinnovo della concessione, su tutte le 340 opere d’arte principali e le 1000 minori di proprietà di Autovie, verifica che si è svolta in contradditorio con i tecnici del ministero delle Infrastrutture.

Da parte di Anas, rappresentata dall’ingegnere Pierpaolo Di Marco, non vi è stata alcuna segnalazione di interventi urgenti, ma la conferma che si procede con manutenzione ordinaria su tutta la rete di competenza.

Il responsabile tecnico dell’A23 per il tratto di cento chilometri gestito da Autostrade per l’Italia, Andrea Favalessa, ha invece riferito di 210 opere maggiori costantemente monitorate (tra cui 50 viadotti, 20 cavalcavia e 35 gallerie). Le gallerie, in particolare, sono oggetto di un piano di manutenzione e potenziamento in accordo con il Ministero. Sono inoltre in cantiere 10 interventi, di cui solo uno di natura strutturale che riguarda lo svincolo autostradale di Gemona sul quale si procede in via prioritaria tanto che verrà cantierato a gennaio. Nel 2018 Autostrade per l’Italia ha effettuato sul tratto dell’A23 di propria competenza interventi per circa 3 milioni di euro al netto dei piani di manutenzione ricorrenti (quali pavimentazioni, sostituzioni di giunti e parapetti).

Complessivamente la manutenzione straordinaria di tutte le opere stradali sul territorio regionale richiederà un piano di investimenti di alcune decine di milioni di euro. Il messaggio che emerge dal vertice è positivo per Riccardi che ha riferito come «dopo l’incontro odierno possiamo garantire al dipartimento nazionale di Protezione Civile che il Friuli Venezia Giulia ha una situazione rassicurante. Abbiamo incontrato responsabili di procedimenti e tecnici molto preparati e capaci di fornire quel messaggio di gartanzia che volevamo trasmettere ai nostri cittadini», ha concluso il vicegoveranatore.

Rispetto all’ipotesi di una revoca della concessione a Autostrade per l’Italia e quindi ad un ritorno della gestione in mano pubblica anche del tratto autostradale tra Udine e Tarvisio, Pizzimenti si è dichiarato «assolutamente favorevole all’eventuale subentro della Regione nella gestione, in linea con quanto si sta già facendo sulla partita che riguarda Autovie Venete».