Il turismo in Trentino va a gonfie vele, sia a Ferragosto con il tutto esaurito che nella stagione invernale appena conclusa. L’Ispat ha appena terminato di fare le elaborazioni sulle presenze invernali, mentre dalle varie Apt giungono segnali all’insegna del gran completo in tutte le attività ricettive, con la crescita del 1,8% nel periodo maggio-luglio 2018.
Risultati che amplificano i già ottimi consuntivi della stagione estiva 2017 che è stata da record assoluto nella storia del turismo trentino. Nell’arco degli ultimi 3 mesi le presenze sono state oltre 5,1 milioni per la componente alberghiera ed extralberghiera, con il mese di luglio che arriva quasi a 3,1 milioni. E il lungo ponte di Ferragosto è all’insegna del tutto esaurito in praticamente tutte le località turistiche.
L’istituto provinciale di statistica ha consegnato i dati definitivi relativi al movimento turistico della stagione invernale 2017/’18, che si è chiusa con numeri positivi. Da dicembre 2017 ad aprile 2018 si è registrato l’incremento del 7,6% negli arrivi e nelle presenze rispetto all’inverno precedente. Tra i dati significativi che riguardano la stagione invernale si segnalano quelli dei pernottamenti, che superano i 7,2 milioni, di cui il 57,6% è rappresentato dai turisti italiani. Le presenze dei turisti che provengono dall’Italia crescono in modo sostenuto (+9,5%) e le principali regioni di provenienza si confermano essere Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Veneto e Toscana. In crescita anche le presenze straniere, che si incrementano rispetto alla stagione precedente del 5% circa. Si confermano ai primi posti i turisti polacchi, tedeschi, cechi, belgi e inglesi.
I risultati dei singoli territori sono generalmente positivi, con crescite evidenti nelle aree a vocazione sciistica Il numero di alberghi aperti è stato pari a 1.452 per un totale di 90.367 posti letto disponibili. Il tasso di occupazione dei posti letto è migliore negli alberghi a 4 stelle e la permanenza media più elevata si rileva negli alberghi a 3 stelle superior con 4,3 giorni. La categoria 3 stelle assorbe il 48% del totale delle presenze stagionali (oltre 722.000 arrivi). Le presenze alberghiere rappresentano la fetta principale del totale dei pernottamenti rilevati nel complesso delle strutture ricettive: oltre 5.920.000 le presenze (82,2%).
Anche per il settore extralberghiero, che rappresenta il 17,8% delle presenze invernali complessive, si evidenzia una generale crescita (+8,7%, con oltre 1.280.000 presenze). Il numero di strutture aperte è pari a 1.569, per un totale di 64.363 posti letto. Le presenze in affittacamere, case appartamenti vacanze e Bed&Breakfast rappresentano il 57,7% del totale del movimento dell’extralberghiero, che comprende anche campeggi, strutture alpinistiche, agritur, esercizi rurali, affittacamere, ostelli, case per ferie, foresterie, istituti religiosi, colonie e campeggi mobili. Sono esclusi da questo settore gli alloggi privati e le seconde case.
La crescita contraddistingue in generale tutti i mesi della stagione, ad esclusione del mese di aprile, i cui risultati sono chiaramente influenzati dalla data in cui è caduta la Pasqua che quest’anno è stata il 1 aprile. Il mese dove si osserva la crescita più elevata è dicembre (+18,4%), mentre febbraio si conferma il mese con il maggior numero di pernottamenti: oltre 1,8 milioni. Considerando anche la stima del movimento in alloggi privati e seconde case, il bilancio della stagione appare molto positivo, con un +5,9% negli arrivi e un +5,7% nelle presenze.