Le elezioni in Alto Adige sono un grosso rischio per una corretta rappresentatività del gruppo etnico italiano in Consiglio provinciale il 21 ottobre prossimo. Partiti come Pd, Lega e Movimento 5 stelle che hanno una base interetnica ma che attingono tradizionalmente ad un elettorato italiano rischiano di ridurre la già limitata presenza dei consiglieri italiani facilitando l’elezione di candidati tedeschi o ladini.
A lanciare l’allarme è il segretario regionale di Fratelli d’Italia (e uno dei pochi consiglieri espressione del gruppo etnico italiano), Alessandro Urzì: «Renate Prader per il Pd, Kurt Pancheri per la Lega, Josef Pedevilla per il Movimento Cinque Stelle,i tre partiti che attingono consenso tradizionalmente fra gli Italiani in Alto Adige, rischiano di fare eleggere due candidati di lingua tedesca ed un ladino. Lo dicono i sondaggi, lo dice anche la vox populi. Così è a rischio tracollo la rappresentanza italiana in Consiglio provinciale, che scenderebbe ai minimi storici di anche solo due o tre consiglieri, vicini all’estinzione».
Secondo Urzì «che il rischio di fare cancellare la voce italiana in Consiglio provinciale (dove si fanno le leggi e si scrive il futuro di questa terra) venga da partiti tradizionalmente italiani è sconcertante. Ricordiamo che sino a pochi anni fa gli italiani in Consiglio provinciale erano una decina. Ora solo cinque, domani se i sondaggi dessero ragione a Lega, Cinque Stelle e PD si limiterebbero a due o tre».
Di qui una serie di conseguenze, derivanti dall’obbligo statutario di rispettare la rappresentanza di ciascuno dei tre gruppi etnici (tedeschi, italiani, ladini) che vivono in Alto Adige: «non ci sarebbero nemmeno consiglieri italiani a sufficienza per dare rappresentanza italiana nelle commissioni legislative. Dal numero di consiglieri italiani dipende quanti assessori italiani ci sono, meno assessori, meno voce in capitolo, meno consiglieri nessun peso nell’ufficio di Presidenza, meno ruolo e meno rispetto» evidenzia Urzì che rilancia: «Lega, Cinque Stelle e PD ora sono chiamati a rispondere di questo loro avventurismo che rischia di travolgere la rappresentanza italiana nel futuro di questa terra. E per beffa non dai partiti tradizionalmente espressione del mondo di lingua tedesca ma per mano di partiti… tradizionalmente italiani. Sia chiaro: il diritto alla candidatura è sacrosanto e lo difendiamo. Anche L’Alto Adige nel cuore nella lista unitaria con Fratelli d’Italia candiderà a titolo di testimonianza dei concittadini di lingua tedesca di cui siamo orgogliosi, ma con la consapevolezza loro e nostra che si tratti però di nobilissimi atti di testimonianza e simbolici per rendere omaggio ad un territorio plurilingue ma non per concorrere direttamente alla elezione».