Trail NordEst: continua nel 2017 il trend positivo dei flussi merci e persone trainati da export e turismo

Il portale si aggiorna e si arricchisce di dati e informazioni su trasporti e logistica del NordEst. 

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Secondo i dati più rilevanti dalle analisi del Centro Studi di Unioncamere del Veneto nell’ambito dell’Osservatorio sui Trasporti, le Infrastrutture e la Logistica del NordEst (Trail NordEst), continua a NordEst il trend positivo dei movimenti di merci e persone grazie al buon andamento dell’economia locale, alla crescita delle esportazioni e del turismo. Nel 2017 si sono registrati tassi record per i traffici nel porto di Trieste ed aeroporti di Treviso e Verona. Flussi in aumento anche nelle tratte autostradali Brennero-Modena (A22), Udine-Tarvisio (A23) e Valdastico (A31).

Con oltre 10.000 visualizzazioni all’anno, Trail NordEst (http://trail.unioncamereveneto.it) si conferma per il secondo anno di fila un ottimo strumento per monitorare costantemente e in modo aggiornato il sistema logistico locale rendendo disponibili informazioni su flussi di traffico, progetti, appalti, criticità e iter procedurali.

«Il portale Trail NordEst – dichiara Mario Pozza, presidente di Unioncamere del Veneto – è uno strumento informativo a supporto delle scelte di amministratori e soggetti istituzionali per avere una fotografia dello sviluppo infrastrutturale del NordEst. Attraverso il portale l’Osservatorio intende alimentare il dibattito e lo scambio di informazioni sui temi delle infrastrutture e del territorio anche in vista del nuovo Piano regionale dei trasporti per il Veneto in fase di elaborazione da parte della Giunta Regionale. La ripresa dell’economia, la propensione all’export e il boom del turismo stanno influenzando in maniera decisiva la logistica del NordEst che deve essere sempre più a supporto e funzionale agli sviluppi e ai cambiamenti dei territori nell’ottica di una mobilità efficiente, sostenibile e a basso impatto ambientale. È importante favorire un riequilibrio modale per ridurre le esternalità negative derivanti dalla congestione veicolare che impatta quotidianamente sull’economia del NordEst e offrire infrastrutture adeguate per migliorare l’accessibilità e la mobilità anche da e verso le località turistiche».

Sulla base degli ultimi dati disponibili su Trail NordEst, nel 2017 il volume di traffico veicolare per chilometro sulla rete autostradale del NordEst è aumentato in tutte le tratte, determinato soprattutto dall’intensificazione del traffico pesante (camion). In particolare, la crescita del traffico di veicoli pesanti interessa principalmente i grandi corridoi europei (Rete Ten-T). Gli incrementi maggiori si sono registrati nelle tratte dell’A23 Udine-Tarvisio (+8,3%), dell’A31 Valdastico (+8,7%), dell’A22 Brennero-Modena (+7,6%). Seguono le tratte dell’A4 Venezia/Mestre-Trieste (+4,9%) e Brescia-Padova (+4,3% contro il +2,8 dell’anno precedente).

Per quanto riguardi i porti dell’Alto Adriatico, secondo Trail NordEst Trieste e Ravenna hanno registrato nel 2017 un andamento positivo nel traffico complessivo di merci (rispettivamente +4,6% e +2,1% rispetto all’anno precedente). Nello scalo triestino, che ha confermato un risultato nazionale da primato con circa 62 milioni di tonnellate di merci movimentate, spicca l’aumento del general cargo (+14,1%), con le movimentazioni ad alto valore aggiunto, il “Ro-Ro” e il settore container, che ha raggiunto il record storico di oltre 616.000 TEU (+26,7% rispetto al 2016). Trieste è il secondo porto dell’Alto Adriatico per la movimentazione di container, facendo seguito al primato del porto di Koper con quasi 912.000 TEU. Nello scalo di Ravenna, che nel 2017 ha movimentato oltre 26 milioni di tonnellate di merci, spiccano le rinfuse solide, grazie al traffico record di materie prime per la produzione di ceramiche nel distretto di Sassuolo. Per il porto di Venezia il 2017 si è rivelato un anno di stabilità in termini di merci movimentate (25 milioni di tonnellate). In forte crescita invece i passeggeri del comparto traghetti (204.000, +34,4%) a fronte di una diminuzione dei croceristi (1,4 milioni, -11%). Drastico calo per il porto di Chioggia (-33,8%) causato dal persistere dei problemi di accessibilità alle banchine portuali, di navigazione dei canali lagunari e della fase di transizione istituzionale dovuta all’aggregazione dell’Azienda speciale per il Porto di Chioggia (ASPO) all’Autorità Portuale di Venezia, oggi un’unica realtà definita come Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale (AdSP MAS) – Porti di Venezia e Chioggia.

Aumento record dei passeggeri negli aeroporti del NordEst, che hanno evidenziato incrementi nei flussi superiori alla media nazionale (+6,4%), raggiungendo complessivamente oltre 17 milioni di passeggeri all’anno. Nel 2017 il traffico passeggeri è aumentato del +14,4% a Treviso (superando i 3 milioni di persone), del +10,4% a Verona (3 milioni), del +7,8% a Venezia (10 milioni), del +7,3% a Ronchi dei Legionari (quasi 1 milione), inferiore invece l’incremento evidenziato all’aeroporto di Bolzano (+4,3%, 16.000 passeggeri). In particolare, negli scali di Treviso, Verona e Ronchi dei Legionari fa da traino la crescita del segmento nazionale (rispettivamente +22,4%, +14,4%, +15%), da e verso le città del Centro-Sud e Isole italiane. Nello scalo veneziano invece prevale lo sviluppo del segmento internazionale, soprattutto nei collegamenti da e verso il Nord America, il Medio e l’Estremo Oriente.

Quanto all’intermodalità, l’interporto Quadrante Europa di Verona è il primo interporto in Europa per volumi di traffico merci. Nel 2017 il nodo logistico ha movimentato oltre 8 milioni di tonnellate di merci su ferrovia, grazie a 16.000 treni in movimento, e 20 milioni di tonnellate su gomma. Il traffico ferroviario è rimasto sostanzialmente stabile rispetto al 2016 a seguito di alcuni eventi eccezionali che hanno interessato la linea ferroviaria. In termini di unità di carico nei 3 terminali intermodali dell’interporto prevale il traffico intermodale ferroviario, che è aumentato del +6% rispetto al 2016 (con oltre 426.000 UTI, corrispondenti a circa 763.000 TEU), grazie all’efficientamento nella gestione dell’attività di manovra ferroviaria di ultimo miglio e all’ampliamento del bacino di mercato verso l’Est Europa.

A margine della presentazione, Pozza ha avuto modo di rilanciare una sua aspirazione personale: «vedrei bene il completamento dell’A27 Venezia-Belluno verso Monaco. Il Veneto ha bisogno di uno sbocco diretto verso Nord, anche in alternativa ad un’A22 sempre più congestionata. L’economia del Veneto ha bisogno di un accesso diretto al valico di confine e verso l’area germanica». Una posizione sostanzialmente condivisa anche dall’assessore alle infrastrutture della regione del Veneto, Elisa De Berti: «il prolungamento verso Nord dell’A27 è una delle strategie Eusalp ed è uno degli obiettivi di questa legislatura regionale. Anche se al governo non c’è una situazione delle migliori verso la realizzazione di nuove infrastrutture, noi non ci tiriamo indietro».