Concessione A22 il governo rinvia a fine dicembre

Emendamento della Lega per valicare le elezioni regionali e provinciali del 21 ottobre prossimo. Scontenta la maggioranza di centro sinistra autonomista uscente che sulla concessione punta molto.

0
982
concessione a22 autostrada del brennero
2010.05.24 A22

In tema di rilascio della concessione A22 per altri trent’anni in capo ad Autobrennero trasformata in società “in house” interamente posseduta dai soci pubblici (e con la maggioranza assoluta del Trentino Alto Adige) è arrivato a sorpresa l’emendamento proposto dalla Lega al decreto “milleproroghe” approvato al Senato e che ora va alla Camera per l’approvazione definitiva con cui si sposta il termine per il rilascio della concessione dal 30 settembre al 31 dicembre prossimo.

Una bella doccia fredda per la maggioranza di centro sinistra autonomista che governa gran parte degli enti territoriali del Trentino Alto Adige (regione, province, gran parte dei comuni) che sperava di centrare l’obiettivo del rilascio della concessione e di utilizzare il risultato come una delle medaglie da esibire in una difficilissima campagna elettorale che, per la prima volta nella storia dell’Autonomia speciale, la vede costretta ad inseguire un centro destra ancora in evoluzione, ma dato da tutti i sondaggi in deciso vantaggio.

Il senatore della Lega Stefano Borghesi ha proposto la modifica approvata a larghissima maggioranza anche dalle fila del Pd. Gli effetti della norma consentono al governo di esaminare con più attenzione gli effetti del rinnovo trentennale della concessione A22 in capo ad Autobrennero senza passare per una regolare gara europea, da cui lo Stato potrebbe incassare decisamente di più di un accordo condotto in larga misura sotto traccia dal centro sinistra romano e trentino. Non solo: nonostante quel che sostengono i politici, tra i tecnici del ministero delle Infrastrutture si sta consolidando la posizione secondo cui l’autostrada sarebbe meglio gestita direttamente dall’Anas – cui la gestione sarebbe già dovuta essere intestata da anni, visto che la concessione A22 è scaduta da ben 4 anni – evitando di regalare la gestione e i relativi utili solo ad una ristretto numero di soggetti (di fatto il Trentino Alto Adige), nonostante che l’arteria interessi il territorio di tre regioni. Di più: la logica degli investimenti “di corridoio” incrociati tra autostrada e ferrovia dal Brennero fino a Modena fin qui supportata dai vertici politici del Trentino Alto Adige per addurre la giustificazione del rinnovo trentennale della concessione senza gara non è supportata dagli ambienti ministeriali, che vedono meglio tutelati gli interessi dei territori interessati dal corridoio del Brennero da un ente sovraordinato alle tre regioni interessate e non da una di esse.

Il ministro Toninelli farebbe bene a tenere ben presente il superiore interesse pubblico nella gestione delle autostrade e del rinnovo delle concessioni in scadenza. Fino ad oggi, per i concessionari tutti la gestione della rete autostradale si è trasformata in grandi utili certi e investimenti ridotti al minimo indispensabile. Autobrennero ne è la puntuale conferma, con la terza corsia rimandata sine die nel tempo dagli attuali azionisti con il risultato che percorrere l’A22 vuol dire quasi sempre certezza di traffico congestionato e rallentato, con tempi di percorrenza sempre più incerti e con gravi danni per chi deve consegnare le merci in orario. Forse è giunto il tempo di cambiare gestore, individuandolo tra chi s’impegni appieno nella gestione di un asse di comunicazione internazionale attraverso cui viaggia gran parte degli scambi commerciali tra Nord e Sud Europa.