Riapre il Museo archeologico di Aquileia (Man) con un allestimento completamente ripensato per offrire un percorso più coinvolgente che consenta una maggior comprensione dell’area archeologica iscritta al Patrimonio mondiale dell’umanità (Unesco) dal 1998.
L’inaugurazione del Man, uno dei maggiori musei al mondo sulla civiltà romana, avviene proprio a 136 anni esatti da quel 3 agosto 1882 in cui, nella villa neoclassica appartenuta ai conti Cassis Faraone, il governo austro-ungarico apriva al pubblico l’Imperial Regio Museo dello Stato per raccogliere ed esporre le antichità di Aquileia, l’antica città romana celebrata come “moenibus et portu celeberrima”.
A celebrarne l’importanza, la visita del ministro per i Beni e le attività culturali (Mibac), Alberto Bonisoli, che ha rimarcato come «l’ampliamento del Man permetta di offrire al pubblico tesori finora confinati nei depositi, facendo comprendere a pieno l’importanza e il rilievo dell’antico insediamento romano che, fino a tutto il periodo tardo antico, è stato uno dei centri irradianti di civiltà e sapere del bacino adriatico e dell’intero Mediterraneo. Uomini, commerci, conoscenze e religioni si sono incontrati e reciprocamente contaminati per secoli in questa città, lasciando significative testimonianze di cui ora, grazie all’impegno profuso dal Mibac insieme alla Regione Friuli Venezia Giulia, possiamo godere appieno».
Per il ministro, l’obiettivo centrato dal nuovo allestimento «è provare ad offrire chiavi di lettura, magari più semplici, che aiutano a creare un ponte verso chi non ha lo stesso grado di preparazione di uno studioso».
Ad accogliere ad Aquileia il ministro è stata l’assessore regionale alla cultura, Tiziana Gibelli, che ha sottolineato come «il governatore Fedriga consideri titolo di merito per questa regione la visita del ministro Bonisoli, che con la sua presenza dimostra attenzione e interesse per Aquileia e i suoi tesori». Gibelli ha evidenziato come l’importanza del sito archeologico, destinata ad incrementarsi ulteriormente anche grazie agli importanti finanziamenti concessi da Mibac per i nuovi scavi che daranno sempre maggiore attrattività a questo territorio «venga accresciuta oggi dal Museo rinnovato e ampliato».
L’assessore ha assicurato che «la Regione è fortemente impegnata in Fondazione Aquileia per restituire, non solo ai friulani e agli italiani ma a tutto il mondo, le testimonianze di una città che fu tra le più importanti prima della Repubblica e poi dell’Impero Romano e della civiltà che ancora oggi vede i suoi retaggi in gran parte d’Europa».
Con il rinnovamento degli spazi della villa Cassis Faraone dal tempo del radicale restauro del 1955, il Museo raggiunge un fondamentale traguardo dell’ampio progetto avviato nel 2016 grazie al finanziamento straordinario di 4,5 milioni di euro del Mibac destinato al Polo museale del Friuli Venezia Giulia, nell’ambito del Piano strategico Grandi Progetti Beni Culturali previsto dal decreto legge noto come Art bonus, destinato al completamento di Musei di rilevante interesse nazionale.
Il rispetto dei tempi, progetto completato e gare bandite entro il 18 aprile 2016 e ultimazione dei lavori entro luglio 2018, nonostante la transizione tra vecchio e nuovo Codice degli appalti pubblici ha permesso di avviare le procedure, già da gennaio 2017, del secondo finanziamento di 3.000.000 e un finanziamento speciale per l’adeguamento delle misure di sicurezza del complesso museale. Alla data odierna è in corso di completamento la progettazione esecutiva, affidata in seguito a gara pubblica, e si prevede la pubblicazione del bando di gara per l’esecuzione dei lavori entro il 2018.
All’inaugurazione sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco di Aquileia, Gabriele Spanghero, il presidente della Fondazione Aquileia, Antonio Zanardi Landi, il direttore del Polo museale regionale Luca Caburlotto, presenti anche il presidente della Commissione cultura del Consiglio regionale, Diego Bernardis e il consigliere Franco Mattiussi.
Nel nuovo allestimento del Museo archeologico di Aquileia, il criterio espositivo, per decenni improntato sulla classificazione tipologica dei reperti, è stato completamente ripensato. Accanto ai materiali più noti, i visitatori potranno ammirare reperti fino ad oggi conservati nei depositi e restaurati grazie a un’attenta politica di crowdfunding. Tra questi vi sono i corredi funerari restaurati dall’Istituto superiore per la conservazione e il restauro e preziosi oggetti d’arredo provenienti dalle ricche domus aquileiesi, già ampiamente conosciute per la varietà e raffinatezza dei loro mosaici pavimentali.
Proprio ai mosaici, uno dei fiori all’occhiello del sito archeologico di Aquileia, vengono riservate nuove forme di valorizzazione all’interno del progetto di allestimento. Alcuni dei pavimenti più importanti della collezione, prima conservati nei portici delle gallerie esterne e ora restaurati, vengono presentati in associazione con affreschi e suppellettili in ceramica, vetro e metalli preziosi, utilizzate nel corso dei banchetti, per offrire un quadro della vita quotidiana dei ceti più agiati.
Vengono esposte in una luce completamente nuova, grazie agli interventi conservativi realizzati con art bonus dalla mecenate Fondazione Friuli, le opere di scultura: dal monumentale ciclo imperiale di età giulio-claudia ai numerosi ritratti, che costituiscono una delle peculiarità della raccolta, il cui suggestivo allestimento consentirà al visitatore di essere accompagnato dai volti degli antichi abitanti in un viaggio ideale alla scoperta dell’antica Aquileia.
Queste e altre novità veicoleranno una narrazione inedita della città romana, con diversi focus sulle sue attività produttive, sui suoi costumi, sull’impianto urbano originario e sugli apparati decorativi che caratterizzavano i luoghi più rappresentativi dell’epoca.
La nuova sezione dedicata al ruolo di Aquileia quale “porta del Mediterraneo” restituirà attraverso documenti e iscrizioni uno spaccato della vivace dimensione culturale del centro. Sarà così possibile immergersi nella sua realtà cosmopolita, che la rese una tra i più importanti realtà economiche, culturali e strategico-militari dell’impero romano.
Come previsto dal Piano Grandi Progetti Culturali, il Museo potrà contare sull’adeguamento ai moderni standard museali internazionali, attraverso l’incremento dei servizi accessori, nuovi spazi espositivi per mostre temporanee, apparati di comunicazione e didattici totalmente ripensati per una fruizione adeguata ad ogni tipo di pubblico, la riqualificazione dei magazzini e la sistemazione delle aree verdi.
Il progetto di riallestimento è frutto di un lavoro di squadra che affianca professionalità interne al ministero per i Beni e le attività culturali – quali Luca Caburlotto, direttore del Polo museale del Friuli Venezia Giulia, Marta Novello, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, Anna Chiarelli, responsabile unico del procedimento, Stefania Casucci per la progettazione, Elena Braidotti e Annalisa De Franzoni per il supporto tecnico-scientifico – a professionisti come Giovanni Tortelli per l’allestimento museografico.