Banca d’Italia ha dato il via libera alla formazione del terzo gruppo bancario cooperativo attorno a Cassa Centrale Banca. L’autorizzazione arriva dopo che l’istituto di sorveglianza aveva già autorizzato il polo delle casse rurali altoatesine Raffaisen e quello di Iccrea.
Soddisfazione alle stelle nei vertici della Cassa Centrale Banca che ha “testa” in Trentino: il presidente Giorgio Fracalossi parla di «risultato storico» che giunge dopo «anni impegnativi e complessi».
Nel gruppo a guida trentina – che è il secondo a livello nazionale assieme ad Iccrea, mentre Raffaisen rimane confinato al solo ambito altoatesino – sono coinvolte 96 banche di credito cooperativo che hanno dato la preadesione e che ora firmare il contratto coesione con Cassa Centrale e questa decisione dovrà prima essere approvata dai rispettivi consigli d’amministrazione e poi dalle assemblee dei soci prima di essere pienamente operativo.
Su tutti i tre i poli bancari di nuova costituzione pende la moratoria di sei mesi inserita nel decreto “milleproroghe”, cosa che rallenterà la tabella di marcia della piena operatività prevista inizialmente per il 1 gennaio 2019. Non solo: sempre che la norma non sia cambiata nel corso della conversione del decreto, è stato innalzato il limite di possesso del gruppo da parte delle banche associate, passato dal 40% al 60% del totale, cosa che comporterà un aumento di capitale per patrimonializzare ulteriormente i nascenti poli anche al fine di allontanare il rischio che il mondo del credito bancario cooperativo venga cannibalizzato da parte di gruppi stranieri o da banche commerciali sempre alla ricerca di buoni affari per impegnare la grande liquidità di cui dispongono.