Da Smartfish arrivano 3,3 milioni di euro dalla Ue per il sostegno ai pescatori in Alto Adriatico

Pan: «progetto trasnazionale a sostegno della gestione diretta e delle piccole flotte a difesa di mare ed occupazione».

0
779
smartfish

Arrivano 3,3 milioni di euro di fondi comunitari a sostegno delle piccole flotte della pesca nell’Alto Adriatico e del comparto “artigianale” delle attività ittiche grazie al decollo del percorso transfrontaliero Smartfish, cofinanziato dalal regione Veneto con 514.000 euro.

Il progetto, che s’inserisce nell’ambito dei progetti di collaborazione transfrontaliera Italia Croazia 2014-2020, ha l’obiettivo di valorizzare la piccola pesca costiera artigianale nell’Alto Adriatico promuovendo le attività delle piccole imbarcazioni (di lunghezza inferiore ai 12 metri) dedite all’attività ittica, la sicurezza alimentare del pescato  e la sostenibilità ambientale, economica e sociale di un settore che conta nel Mediterraneo circa 40.000 pescherecci, pari all’80% dell’intero contingente di imbarcazioni dei paesi che affacciano sull’intero bacino.

Partecipano al progetto tutte le regioni litoranee dell’Alto Adriatico: oltre al Veneto, le regioni Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Marche e, sul versante balcanico, la regione istriana, la Contea Litoraneo Montana, la Contea di Zara, nonché il ministero dell’Agricoltura della Repubblica di Croazia. L’Università Cà Foscari di Venezia e l’istituto di Oceanografia e pesca di Spalato sono i partner scientifici.

Smartfish prevede la creazione di una organizzazione transfrontaliera della piccola pesca che rappresenti gli operatori del settore, sia italiani che croati, e promuove azioni pilota che sperimentino nuove forme di gestione dell’attività: l’adozione del marchio registrato per il pescato, forme di commercializzazione diretta dei prodotti, condivisione di linee guida per le aree a gestione diretta, la creazione o riqualificazione di “villaggi dei pescatori” quali punti di aggregazione tra gli operatori e di commercializzazione a “chilometro zero”.

Il progetto, che avrà una durata di 30 mesi e si concluderà nel 2021, prevede anche la condivisione di un protocollo di pesca sostenibile e responsabile, a tutela dell’ambiente, dell’occupazione e dello sviluppo integrato dell’ambiente costiero.

«La piccola pesca costiera rappresenta il nostro “oro blu” – commenta l’assessore allae attività agroalimentari del Veneto, Giuseppe Pan – da difendere e promuovere, perché unisce storia e tradizione, reddito e occupazione. Lo sviluppo dell’attività dei piccoli pescherecci, spesso a conduzione familiare, è garanzia di tutela del mare e delle coste, di vivificazione dei porti e dei borghi di mare, d sostenibilità economica e di promozione turistica. La Regione Veneto ha investito e sostiene con convinzione questo progetto di collaborazione transnazionale, perché solo un approccio integrato e condiviso tra le due sponde dell’Adriatico può promuovere lo sviluppo e l’innovazione di un’attività tradizionale, tutelando insieme posti di lavoro e rispetto dell’ambiente marino».