Il Governo incontra le associazioni di risparmiatori vittime dei crack bancari

Bitonci: «abbiamo iniziato a fare chiarezza. Abbiamo la volontà di chiudere una situazione in modo equo per i risparmiatori». 

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Il sottosegretario al ministero dell’Economia e finanza, Massimo Bitonci della Lega, lo aveva annunciato qualche settimana fa nell’intervista rilasciata a “il NordEst Quotidiano” e ora ha mantenuto la promessa. Assieme al suo collega Alessio Villarosa (M5s) ha incontrato al ministero le oltre 40 associazione di risparmiatori vittime dei crack bancari.

«Dall’incontro – sottolinea Bitonci – sono emersi diversi temi, primo fra tutti la necessità di stabilire criteri oggettivi di priorità per i risarcimenti legati al danno effettivamente subito. No quindi al “click day” o all’ordine cronologico che penalizzerebbero i truffati che hanno meno dimestichezza con il web. A tal proposito, si è anche ipotizzato di istituire una cabina di regia per regolare le tempistiche e l’universalità del criterio di risarcimento. Per la prima volta – prosegue Bitonci – sono state ascoltate tutte le istanze di chi è stato truffato dalle banche, cosa mai accaduta fino ad oggi. Il governo è pronto a lavorare per risarcire nei tempi più brevi possibili chi ha subito un danno ingiusto».

Soddisfatti del primo incontro ufficiale con il governo Riccardo De Angelis in rappresentanza dell’associazione degli azionisti Banca Etruria: «i rappresentanti del Governo ci hanno detto che stanno valutando se continuare sulla strada del cosiddetto “decreto Baretta” (che prevede il fondo di ristoro delle vittime di reati finanziari previsto dalla legge di bilancio, ndr) – che da quello che hanno detto gli uffici tecnici è quasi impraticabile – oppure riscrivere una legge ex novo. Al tavolo non si è parlato di azionisti, obbligazionisti o percentuali di rimborso, ognuno ha espresso le sue posizioni e siamo stati ascoltati».

Il primo passo è stato compiuto con una ricognizione delle aspettative dei danneggiati. «Ora il nostro impegno di valutare tutte le modalità per arrivare ad un ristoro del danno subito, perché in molti casi si è presenza di vittime incolpevoli che hanno perso i risparmi di una vita e il Governo ha il dovere di provvedere» conclude il sottosegretario Bitonci.

Sul possibile intervento normativo a tutela delle vittime dei default bancari, secondo il sottosegretario Bitonci «ora siamo al 24 luglio penso che, per essere onesti, bisogna dire che il provvedimento può andare a settembre o avere come termine ultimo la legge di bilancio, che è lo spazio ideale in cui può essere inserito un provvedimento di questo tipo. Non nascondiamo però che la volontà di dare presto una risposta c’è e che questo potrebbe portare a un’altra soluzione più rapida».

Proprio in un’ottica pragmatica nei confronti dei risparmiatori truffati «noi sottosegretari invieremo la sintesi delle proposte odierne al ministro Tria e al premier Conte perché – sottolinea Bitonci – è in quelle sedi, al Mef e alla presidenza del Consiglio, che si sta ragionando sulla modifica del decreto Baretta o per la riscrittura di una nuova norma», spiegando che fra i temi principali di cui si discute e su cui il governo è al lavoro c’è sicuramente la capienza del fondo di ristoro attualmente previsto in «25 milioni annui, che sono una proposta minima rispetto a quello che si vuol fare e la ricerca di nuove coperture è già in corso. Nella riunione odierna al Mef è passato poi il tema della cabina di regia, che comprenderà anche i rappresentanti dei risparmiatori truffati, ma una delegazione più ristretta di quella odierna. Siamo d’accordo – puntualizza infine il sottosegretario Bitonci – che d’ora in poi si parli di risarcimenti e non più di ristoro, visto che il primo termine dà più il senso della truffa».