Chiusura di passo Sella: monta la protesta degli albergatori e della regione Veneto

La decisione di contingentare gli accessi orari al passo da parte delle province di Trento e Bolzano portata dinanzi ai giudici amministrativi. Gli operatori economici: «mancano regole chiare». 

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chiusura di passo sella

Dopo il flop dell’anno scorso, le province di Trento e di Bolzano non si danno per vinte e rilanciano sulla chiusura di passo Sella tramite un ferreo contingentamento del traffico s, uno dei passi dolomitici più famosi e affollati. Il provvedimento scatta lunedì 23 luglio e durerà fino al 31 agosto. Un provvedimento che ha già fatto scattare i ricorsi da parte degli operatori economici e da parte della stessa regione Veneto, che reputa illegittimo la limitazione a sole 200 veicoli all’ora dalle 9 alle 16.

Manfred Pinzger, presidente degli albergatori altoatesini, «come associazione vorremmo una linea chiara e regole precise, che non cambino ogni anno. L’anno scorso c’è stato un tentativo di chiudere i passi, quest’anno un altro, non c’è mai sicurezza. Rispettare le Dolomiti per noi va bene, non siamo sempre contrari a priori, vorremmo solo chiarezza. Senz’altro questi blocchi porteranno un danno: chi viaggia vuole andare da un posto all’altro senza soste e divieti». Ma a differenza dei colleghi del Veneto che hanno già imbracciato le carte bollate, Pinzger aggiunge che «non ci aggreghiamo ai veneti e non faremo nessun ricorso, mai».

I più incavolati sono proprio gli operatori dei Veneto che lamentano l’effetto catena dei divieti decisi da Trento e Bolzano anche sul loro lato, sui valichi Pordoi, Campolongo e Gardena, supportati in questo anche dall’assessore al turismo Veneto, Federico Caner: «sono provvedimenti astrusi e quasi sempre privi di reali effetti sull’ambiente, ma con pesanti ricadute economiche sugli operatori turistici».

Intanto, chi vuole salire motorizzato sul passo Sella deve prenotare il giorno prima il proprio passaggio. Chi non lo facesse, può rivolgersi ai punti predisposti prima del passo, con il rischio di dovere aspettare qualche ora nel caso di forte afflusso.