Tumori. Il veneto sperimenta l’indagine alla mammella personalizzata

Si parte da 10.000 donne tra 45 e 46 anni delle Ullss 5 e 6. Stanziati 200.000 euro. Coletto: «se risultati sono favorevoli, allarghiamo il servizio a tutte le donne».

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La Regione Veneto sperimenta l’indagine alla mammella personalizzata, come annunciato recentemente dal presidente Luca Zaia, compiendo un significativo passo avanti verso una ancora maggiore incisività dell’attività di indagine contro il tumore alla mammella, puntando alla personalizzazione della prevenzione con un progetto pilota (“screening taylored”) che sarà realizzato dall’Istituto Oncologico Veneto-IOV e coinvolgerà inizialmente 10.000 donne  giovani, tra i 45 e 46 anni, residenti nelle Ullss 5 Polesana e 6 Euganea.

Lo ha deciso la Giunta regionale, approvando una delibera proposta dall’assessore alla sanità Luca Coletto, che stanzia anche 100.000 euro per il 2018 e 100.000 per il 2019. «E’ un progetto biennale – dice Coletto – dal quale trarremo indicazioni di risultato per poter eventualmente decidere l’estensione temporale dell’età coinvolta e l’allargamento ad altri ambiti regionali, non escludendo nemmeno la copertura totale del nuovo metodo preventivo se, come mi auguro, ne emergeranno la reale efficacia e la sostenibilità organizzativa. Già oggi, abbinando prevenzione e cura, in Veneto raggiungiamo tassi di guarigione superiori al 90%, ma se possiamo aggredire e abbassare quel 10% che manca non ci tireremo indietro».

Il monitoraggio dei risultati raggiunti dall’indagine personalizzata (“taylored”) sarà a cura della Direzione prevenzione della Regione, che si avvarrà dell’Unità operativa complessa screening e valutazione impatto ambientale di Azienda Zero, in capo alla quale è posta la somma da erogare allo IOV.

«Puntiamo – precisa Coletto – a superare i limiti della mammografia tradizionale, pur presenti, nelle mammelle tecnicamente definite “dense”, integrando l’imaging mammografico con l’ecografia e poi applicando a ogni singola donna sei diversi protocolli personalizzati e abbinati a una valutazione di rischio aggiornata ad ogni accesso della donna».

La stratificazione del rischio è suddivisa in diversi profili: profilo zero (rischio inferiore al 17%); profilo uno (rischio tra 17% e 30%); profilo due (rischio pari o superiore al 30%); profili tre e quattro (alto rischio genetico).

I protocolli di screening personalizzati saranno sei. Profilo zero, tomosintesi ogni due anni; profilo uno e mammella adiposa, tomosintesi ogni due anni; profilo uno e mammella densa, tomosintesi ed ecografia annuali; profilo due e mammella adiposa, tomosintesi ed ecografia annuali; profilo due e mammella densa, mammografia, ecografia e risonanza annuali; profili tre e quattro, mammografia, ecografia e risonanza annuali.