È stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il regolamento comunitario che sancisce la definitiva registrazione della Pitina tra i prodotti ad indicazione geografica protetta (Igp).
Il regolamento, firmato dal commissario europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, l’irlandese Phil Hogan, è datato 19 giugno e, preso atto che a seguito della pubblicazione del disciplinare (avvenuta il 23 gennaio scorso) non vi è stata alcuna dichiarazione di opposizione, ha dato il via libera alla registrazione e alla conseguente tutela della denominazione Pitina Igp in tutti gli stati membri.
«Sono lieto e orgoglioso – ha commentato l’assessore alle risorse agroalimentari del Friuli Venezia Giulia, Stefano Zannier – di poter dare alla Pitina il benvenuto nella ristretta rosa dei prodotti Dop ed Igp della nostra regione. Lo sono ancor di più se penso che è in assoluto il primo prodotto della Destra Tagliamento. A questo proposito, ringrazio chi ha intrapreso a suo tempo l’iniziativa che ora trova degna conclusione».
La Pitina, salume “unico e irripetibile” della montagna pordenonese, entra nel ristretto club di cui fanno parte i Dop Prosciutto di San Daniele, Formaggio Montasio, Olio Tergeste e Brovada e l’Igp Prosciutto di Sauris. Si tratta di un’eccellenza enogastronomica assolutamente unica nel panorama delle Dop e Igp europee: è prodotta a base di carni ovicaprine o di selvaggina ungulata, conservata grazie a un processo di affumicatura e ad uno strato protettivo di farina di mais.
La Pitina si può produrre esclusivamente nei comuni di Andreis, Barcis, Cavasso Nuovo, Cimolais, Claut, Erto Casso, Frisanco, Maniago, Meduno, Montereale Valcellina, Tramonti di Sopra e Tramonti di Sotto.