Con circa 60 milioni di investimenti e un’estenuante percorso a ostacoli nella burocrazia nazionale durato anni, è tornato ufficialmente a nuova vita l’Ospedale Magalini di Villafranca, gravemente danneggiato da un incendio nel 2003.
L’ospedale Magalini, che entrerà completamente in attività in pochi giorni, con i suoi 177 posti letto per acuti e i 10 di riabilitazione, è stata inaugurata, in una Villafranca in festa, dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, alla presenza dell’assessore regionale alla sanità, Luca Coletto, del direttore generale dell’Ulss 9 Scaligera, Pietro Girardi, del Vescovo di Verona Giuseppe Zenti e di numerose autorità civili e militari, tra le quali numerosi sindaci dei 37 comuni del distretto ex Ulss 22.
«Promessa mantenuta, e non è cosa da poco. Un ospedale per acuti nuovo e moderno come il Magalini, collegato al rilancio del polo riabilitativo all’Orlandi di Bussolengo, consegna a quest’area della provincia di Verona una strutturazione sanitaria di alta caratura e altrettanto elevata specializzazione. Due caratteristiche che distinguono la sanità moderna da quella antiquata, fatta da un ospedale sotto ogni campanile e tanti posti letto tutti uguali – ha detto Coletto -. Si tratta di una struttura strategica per un’area vasta e importante del veronese, perché si trova sulla direttrice della Bassa Veronese, collegata alla Tangenziale di Verona, capace di rispondere alle necessità per acuti di tutto il sudovest veronese, e in piena sinergia con l’Ospedale Orlandi di Bussolengo, dove alla superspecializzazione riabilitativa sono abbinati servizi fondamentali come il Pronto Soccorso e il Day Surgery Chirurgico».
Particolarmente soddisfatto Zaia: «quando, lavorando tra mille difficoltà, garantivamo che l’ospedale Magalini avrebbe riaperto – ha ricordato il governatore ringraziando per l’opera svolta il commissario per la ricostruzione Antonio Canini – ci venne anche rinfacciato che raccontavamo bugie. La risposta è questa struttura importante, moderna, ben organizzata e dotata di macchinari di ultima generazione e di personale medico e infermieristico di prima qualità. Sono stati investiti 20 milioni per i primi interventi post incendio e poi altri 37,5 per realizzare il nuovo corpo di fabbrica quintuplo con ben 31.400 metri quadrati di superficie e un’elisuperficie a oltre 26 metri da terra».
«Siate orgogliosi di questa vostra sanità – ha esortato i presenti Zaia – perché, con il Magalini rilanciato e dedicato alle acuzie e l’Orlandi di Bussolengo superspecializzato nella riabilitazione e primo ad ospitare un ospedale di comunità, pur mantenendo servizi qualificati come il Pronto Soccorso e la day surgery, quest’area ha oggi una sanità moderna ed efficiente che ha come punto di riferimento la specializzazione delle strutture ospedaliere, in modo che nessuno faccia doppioni e tutti diano il meglio nelle specialità alle quali sono orientati. Quando si realizzano cambiamenti ed evoluzioni epocali come sta accadendo in tutta la sanità veneta – ha poi detto Zaia – è inevitabile che ci siano dei mal di pancia, ed è giusto così, ma, qui come altrove, il futuro è di crescita, di innovazione, di modernizzazione. Nessun ospedale, né qui né altrove, verrà chiuso o ridimensionato. 68 sono e 68 rimarranno, più efficaci e performanti di prima».
Il progetto complessivo ha previsto la realizzazione di un nuovo corpo di fabbrica (corpo quintuplo) dedicato all’emergenza, all’attività chirurgica e alle degenze, collegato agli edifici preesistenti dell’Ospedale e la realizzazione di un nuovo corpo di fabbrica da adibire a centrali tecnologiche (corpo tecnologico) e opere varie di adeguamento, qualificazione delle aree esterne e messa in sicurezza del monoblocco esistente. La nuova struttura ospedaliera, denominata corpo quintuplo, vede la collocazione di tutte le funzioni di diagnosi e cura, i servizi e la logistica, ed è collegata funzionalmente al Monoblocco esistente a mezzo di n. 3 corridoi/passerelle , articolata su complessivi 7 livelli (di cui uno dedicato agli impianti), ciascuno delle dimensioni di circa m. 30×100, con una superficie complessiva di circa 31.400 mq e di una elisuperficie in copertura ad una altezza di circa 26,30 m.