Patrimonio Unesco, colline del Prosecco rimandate all’anno prossimo

Per solo 2 voti mancano la nomination al primo colpo. Zaia: «ottimo risultato, ci riproviamo la prossima seduta”. Critiche dalle opposizioni. 

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unesco colline del prosecco

È soddisfatto l’assessore alla cultura della Regione del Veneto, Cristiano Corazzari, componente della delegazione veneta, per il risultato ottenuto in Bahrein nella sessione del World Heritage Committee, il Comitato Unesco riunitosi per esaminare, tra le altre, la candidatura delle Colline del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene a entrare nel Registro del Patrimonio mondiale dell’Umanità, candidatura sfumata al primo colpo per soli due voti.

«È stata una sessione intensa, combattuta, nel corso della quale abbiamo messo in campo tutte le nostre energie per ottenere l’iscrizione, ribaltando una posizione di grande negatività da parte del valutatore dell’Unesco, superando e neutralizzando la strumentale azione di lobby condotta contro di noi dalla Spagna e da altri Paesi. Oggi abbiamo posto le basi per portare a casa il prossimo anno il risultato tanto atteso – ha detto Corazzari -. Partivamo da una situazione difficile, da una richiesta addirittura di stralcio, di bocciatura della nostra candidatura. Abbiamo contrastato questo giudizio con argomentazioni decisive e l’assemblea, in sede di votazione, ci ha dato ragione. Solo per un paio di voti non siamo riusciti a ottenere già in questa sessione l’inserimento delle Colline del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene nel Registro, ma abbiamo compiuto un passo fondamentale, quello del riconoscimento della bontà delle nostre posizioni e del nostro dossier da parte della maggioranza dei componenti l’assemblea: il miglior viatico possibile in vista del prossimo appuntamento del Comitato a Baku, capitale dell’Azerbaigian».

Per il governatore Luca Zaia «entrare con un parere strumentalmente negativo e tornare da Bahrein con il maggior numero di consensi dei delegati, senza raggiungere tuttavia la prevista maggioranza di 14 per soli 2 voti per la promozione immediata, è la dimostrazione palese che il dossier sulle Colline del Prosecco Conegliano-Valdobbiadene Patrimonio dell’Umanità è stato redatto correttamente. Faremo tutte le integrazioni che l’Unesco richiede e ci rivedremo tra un anno a Baku, alla prossima sessione del Whc”.

Di fatto, alle Colline del Prosecco è capitato quello che è successo ad Ivrea, l’altra candidatura italiana sotto esame, promossa in questa sessione dopo il rinvio dell’anno scorso. Ma ciò non ha impedito alle opposizioni di scatenare il fuoco della polemica a palle incatenante. «L’arroganza non paga, anzi costa. Centinaia di migliaia di euro per una bocciatura che era scontata. In pochi giorni Zaia ha incassato una doppia batosta, inevitabile conseguenza di una politica vuota di contenuto. A Venezia come in Bahrein stesso risultato: prima l’inno e adesso le Colline del Prosecco. Sia mai la volta buona che si metta davvero a lavorare per risolvere i veri problemi del Veneto» chiosa il consigliere regionale Dem Graziano Azzalin.

Critiche anche dal consigliere regionale pentastellato Simone Scarabel: «ci risiamo: ancora una volta Zaia è tanto fumo e poco arrosto. E stavolta ci va di mezzo un territorio meraviglioso come quello delle colline del Prosecco. La Regione ha speso, nel corso degli anni, un milione di euro per formalizzare questa candidatura. Ma hanno applicato la stessa logica che Zaia applica alla scelta dei suoi collaboratori, cercando degli yes-men che danno sempre ragione al capo. Alla fine è risultato che il dossier non era sufficiente e tutti abbiamo visto come è andata a finire».